1. Autorizzazione di P.S. – Discrezionalità – Limite del sindacato di legittimità del giudice amministrativo ai casi di apprezzamento irrazionale e/o immotivato
2. Autorizzazione di P.S. – Discrezionalità – Episodio caratterizzato da violenza e reiterazione
3. Autorizzazione di P.S. – Licenza di porto d’armi connessi all’attività svolta – Possibilità di nuovi sistemi di protezione
1. In materia di autorizzazioni di polizia l’Autorità amministrativa esercita un potere connotato da ampia discrezionalità: ai sensi degli artt. 11, 39 e 43  R.D. n. 773/1931, l’Amministrazione può fondare il giudizio di non affidabilità per il porto e la detenzione di armi valorizzando il verificarsi di situazioni complessivamente non ascrivibili alla buona condotta dell’interessato, senza che si imponga una prognosi di pericolosità sociale del soggetto, né una comprovata situazione di abuso nell’utilizzo delle armi, e potendo apprezzare, quali indici rivelatori della possibilità dell’abuso delle armi, fatti o episodi anche privi di rilievo penale, indipendentemente dalla riconducibilità degli stessi alla responsabilità dell’interessato, purché l’apprezzamento non sia irrazionale e sia motivato in modo congruo, trattandosi di un provvedimento, privo di intento sanzionatorio o punitivo, avente natura cautelare.
2. Un episodio che denota una non trascurabile inclinazione alla violenza ingiustificata e, in ogni caso, non sia un episodio isolato, ancorché non si sia verificato un abuso nell’uso delle armi, non fornisce garanzie di assoluta affidabilità del soggetto per il futuro, specie a fronte di episodi rivelatori di significativa aggressività.
3. L’autorizzazione all’uso delle armi per motivi di difesa personale, collegati, nel caso di specie, all’attività di agricoltore, risulta ormai svalutata dalla possibilità di adottare sistemi di vigilanza privata e metodi alternativi al pagamento in contanti.