Jazz Corner
*Summer Edition*
note blu di Filippo Giorgio
Summer Jazz festival
– Umbria jazz, 11- 20 luglio
– I suoni delle Dolomiti, 1
luglio – 28 agosto;
– Messina Sea Jazz Festival, 16 -18
luglio;
– Ancona Jazz Summer Festival, 14 –
21 luglio;
– Pescara Jazz, 11- 28 luglio;
– Veneto jazz, 1-11 luglio;
– Multiculturita Summer jazz festival, 14
– 19 luglio;
– Notti di stelle, 21-25 luglio;
– Clusone jazz, 18 luglio – 3 agosto;
– Otranto jazz festival, 26 –
27 luglio;
– Beat onto jazz, 1- 4 agosto;
– Locus Festival, 25 luglio -10 agosto;
– Time in jazz, 9 – 15 agosto;
***
Saxophone
Colossus
Sonny Rollins, l’ultimo dei grandi sassofonisti, dopo aver sofferto per
problemi ai polmoni, sta meglio.
Ed è una grande notizia,
per chi ama il Jazz. àˆ come sapere che nel tempio, il proprio Dio è lì al suo
posto.
Da circa un anno abita
nei dintorni di Woodstock, a nord di New York, un luogo pieno di pace dove ha
ripreso ad esercitarsi con il sax, promettendo di tornare all’Umbria jazz 2015.
Ti aspettiamo, Sonny.
Road shows. vol. 3: anche il terzo
volume delle “live sessions” non delude. Sei brani tratti da concerti
registrati tra il 2001 e il 2012 tra Saitama, Tolosa, Marsiglia, Marciac e St.
Louis.
Un’onda energetica: da “Someday I’ll find you” all’esplosivo “Biji” (suo
soprannome “africano”); da “Patanjali” (omaggio al maestro dello Yoga Sutra) ai
24 minuti, incontenibili, di “Why I was born”; a chiudere in bellezza uno dei
suoi pezzi più amati, “Don’t stop the Carnival” registrato nel 2009 nel
Missouri.
***
Suoni
Miles Davis At Fillmore: Live at the Fillmore East (vol. 3)
The
church of rock’n’roll: nato per volere dell’impresario Bill Graham, il Filmore East ha aperto l’8 marzo 1968
nell’East Village a New York, meritandosi, nel tempo, l’appellativo di “The
church of rock’n’roll”.
Qui si sono esibiti musicisti quali: Jimi
Hendrix, J. Lennon, Jefferson airplane, Led zeppelin. Numerosi gli album nati
dalle registrazioni dal vivo di concerti divenuti memorabili.
“Good evening, with great pleasure, Mr. Miles Davis”: tra questi il “live” di Miles Davis, un
doppio album registrato nel giugno del 1970, poco dopo Bitches Brew, che
condensa quattro serate, e che balzò subito in testa alle classifiche. Teo
Macero editò le registrazioni direttamente dopo i “live”.
La Columbia/Legacy ha pubblicato un
bootleg contenente materiale inedito escluso dalle precedenti registrazioni: tre
brani inediti registrati l’11 aprile 1970 al Fillmore West (l’omonimo locale
aperto in California), Paraphernalia, Footprints, Miles Runs the voodoo down.
Track
Listing:
CD
1 (Fillmore East, June 17, 1970): Introduction; Directions; The Mask;
It’s About That Time; Bitches Brew; The Theme; Paraphernalia (bonus track from
Fillmore West, April 11, 1970); Footprints (bonus track from Fillmore West,
April 11, 1970).
CD 2 (Fillmore East, June 18, 1970): Directions; The Mask; It’s About
That Time; Bitches Brew; The Theme; Spanish Key (encore); The Theme.
CD 3 (Fillmore East, June 19, 1970): Directions; The Mask; It’s About
That Time; I Fall in Love Too Easily; Sanctuary; Bitches Brew; The Theme; Miles
Runs the Voodoo Down (bonus track from Fillmore West, April 11, 1970).
CD 4 (Fillmore East, June 20, 1970): Directions; The Mask; It’s About
That Time; I Fall in Love Too Easily; Sanctuary; Bitches Brew; Willie Nelson;
The Theme.
by Miles Davis: tromba; Steve
Grossman: sax tenore e soprano; Chick Corea: piano elettrico; Keith Jarrett:
organo e tamburello; Dave Holland: basso; Jack DeJohnette: batteria; Airto
Moreira: percussioni, flauto, voce.
***
Jazzman
Kenny Garrett: dopo il successo di
“Seeds from Underground”, il polistrumentista di Detroit, divenuto famoso
come musicista della Duke Ellington Orchestra e della band di Miles Davis,
continua a confermarsi il più innovatore tra i suonatori di sax alto in
circolazione.
Pushing the world away (Mack avenue rec.): spingere via il mondo per concentrarsi su ciò
che ti interessa. Sembra questo il segreto. Il suo ultimo lavoro musicale esalta un’innata capacità
compositiva presentando
dodici brani, composti integralmente da Garrett, ai quali si aggiunge una cover:I Say a Little Prayer di Burt Bacharach e Hal David, suonata
divinamente. Garrett
rende omaggio anche alle sue radici: Sonny Rollins (J’Ouvert), Chick Corea (Hey, Chick), Chucho Valdès (Chucho’s Mambo), Donald Brown (Brother Brown).
Tracks:
1. ‘A Side Order
of Hijiki’
2. ‘Hey, Chick’
3. ‘Chucho’s Mambo’
4. ‘Lincoln Center’
5. ‘J’ouvert’ (Homage to Sonny Rollins)
6. ‘That’s It’
7. ‘I Say a Little Prayer’
8. ‘Pushing the World Away’
9. ‘Homma San’
10. ‘Brother Brown’
11. ‘Alpha Man’
12. ‘Rotation
Kenny
Garrett; contralto, soprano,
canto, pianoforte
Benito
Gonzalez; pianoforte
Corcoran
Holt; basso
Marcus
Baylor; Tamburi
Rudy
Uccello; percussioni, piatti,
gong
Ravi
Migliore; tromba
Vernell
Brown; pianoforte, canto
McClenty
Hunter; batteria, voce
Mark
Whitfield Jr; Tamburi
Jean Baylor; vocals
Carolin
Pook; violino
Brian
Sanders; violoncello
Jen
Herman; viola
Focus
– H.Hancock+W.Shorter@Umbria Jazz (16 luglio);
– K.Jarrett@Auditorium Roma (11
luglio);
– Gregory Porter@Villa Arconati Jazz
Festival (24 luglio) + Locus Festival (27 luglio);
– Rava on the road@Petruzzelli, Bari (18
luglio);
– M.Astatke@Time in jazz, Berchidda (12 agosto);
– T.Harrell@Pescara jazz (21
luglio);
– S.Swallow@Stresafestival (28 luglio);
– P.Fresu+O.Sosa@I suoni
delle Dolomiti (27 luglio);
– Hiromi Uehara@Notti di stelle, Bari, 21-25
luglio: con le mani sul pianoforte dall’età di sei anni, la precoce
musicista di Shizuoka si è diplomata al prestigioso Berklee College of Music di Bostonall’età di 20 anni. Nel 2003 ha pubblicato il primo cd: “Another mind”, un
lavoro da centomila copie; nel 2004 ha aperto all’Umbria Jazz il concerto dei
Big Four: da allora non si è più fermata. Con i virtuosi A.Jackson (al basso
elettrico) e S.Phillips (alla batteria) ha formato un trio con il quale gira il
mondo.
R.I.P. – Blue note on air
Charlie Haden: “one of the most influential bassists in the history
of jazz, died on Friday in Los Angeles” (NY Times).
L’11 luglio se n’è andato, a 76 anni, il grande innovatore del
contrabbasso. Si avvicinò allo strumento
in seguito all’indebolimento delle corde vocali, a 14 anni, dovuto alla
poliomelite; la stessa che ce l’ha prematuramente portato via.
“Mr. Haden had a deep, grounded way with the bass and a warm, softly
resonant tone” (NY Times): indispensabile il suo
contributo per il free jazz che portò, passando dall’incontro con Ornette
Coleman, all’album “The shape of
jazz to come” del 1959. Dieci anni dopo collabora con Carla Bley, portando alla
nascita della Liberation Music Orchestra e fondendo jazz e folk. Negli anni ottanta affianca
Garbarek, Gismonti, Henderson, Getz, Metheny; con quest’ultimo nel 1997 firma
“Beyond the Missouri sky”.
Last dance: sequel di “Jasmine”, pubblicato il 27 giugno dall’ECM, ritroviamo insieme, dopo una pausa che
ha alle spalle una collaborazione decennale tra il 1967 e il 1976, Charlie
Haden e Keith Jarrett alle prese con l’infinito songbook della canzone
americana. L’ultima ballata insieme.
Nocturne: mi piace ricordarlo con quest’album (con cui ha
vinto un Grammy nel 2001). Mentre ridisegna nella notte, con Gonzalo Rubalcaba
al pianoforte, i confini tra il jazz e il bolero cubano-messicano, evocando
echi classici, tango e ballate europee.
*Cool Summer Everybody*