Cari soci, abbiamo inviato alle Camere consorelle la lettera seguente che contiene la proposta di costituzione dell’ “Unione delle Camere Amministrative”.
Camera Amministrativa Distrettuale degli Avvocati di Lecce
Avv. Gabriella Spata
studiolegalespata@libero.it
Camera Amministrativa di Como
c/o Palazzo di Giustizia, viale L. Spallino 1, 22100 Como
c/o avv. Ruggero Tumbiolo, via Giovio 2, 22100 Como
l.spallino@studiospallino.it
fax al 031-262838
Camera Amministrativa di Monza e Brianza
segretario@amministrativistimonzabrianza.it
fax al 0362 915226
Camera Amministrativa Distretto Lombardia Orientale
Presso Tar Lombardia – sezione Brescia
Via Carlo Zima n° 3, 25121 Brescia
cadlo@tarbrescia.com
Camera Amministrativa di Trento
via Calepina 45 – 38100 Trento
camammtn@libero.it
Camera Amministrativa Siciliana
presso l’Ordine degli Avvocati di Catania, Piazza Verga, Palazzo di Giustizia – 95129 – Catania
salvatore.zappala6@tin.it
Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti
Piazza Marconi, 48; 30039 STRA, VE
Fax al 049.9800585
segreteria@studiocacciavillani.com
info@ztlex.com
a.calegari@tin.it
Avvocati Amministrativisti di Latina
Avv. Alfredo Zaza d’Aulisio
Si premette che la “Camera Amministrativa Distrettuale degli Avvocati di Bari” è stata costituita sin dal 16 dicembre 1995 come Associazione senza finalità di lucro che “svolge la sua azione per la tutela della posizione e degli interessi dell’Avvocato Amministrativista nei confronti degli Organi di Giustizia Amministrativa, della Pubblica Amministrazione e delle altre Associazioni Forensi, onde assumere tutte le più idonee ed opportune iniziative per assicurare e rendere effettiva la rappresentanza di detti interessi nelle sedi istituzionali ed associative”.
Nell’ambito dei citati scopi statutari, la scrivente Associazione ha più volte avuto occasione di assumere posizioni critiche in relazione alle più recenti iniziative legislative che, di fatto, hanno innescato un fenomeno “deflattivo” del contenzioso amministrativo: tra queste quelle di recente confluite nelle modifiche apportate al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115 in tema di spese di accesso alla giustizia amministrativa.
La idoneità di queste iniziative ad incidere efficacemente sui cambiamenti in corso, come si intuisce, è pesantemente condizionata dal limitato grado di rappresentatività dell’Associazione scrivente vuoi in ragione del non alto numero di iscritti (al momento attuale, l’Associazione ne annovera poco più di 100), vuoi per la connotazione marcatamente specialistica del settore in cui operano gli avvocati amministrativisti, la qual cosa obiettivamente non favorisce il processo di tutela sindacale degli interessi che da tale settore emergono.
Per tale ragione, anche alla stregua delle recenti evoluzioni in tema di “rappresentatività ” delle Associazioni del Foro specializzato, la Camera Amministrativa Distrettuale degli Avvocati di Bari ritiene che siano più che maturi i tempi per dare avvio ad una fase costituente di un organismo unitario delle “camere amministrative” ormai presenti da tempo nell’ambito del Paese.
Non v’è dubbio che si tratti di associazioni nate spontaneamente a più riprese con un unico comune denominatore: la passione per il diritto amministrativo che tutti gli appartenenti a tali Sodalizi “frequentano” con rigore prediligendo tale branca del diritto quasi in via esclusiva e per ciò connotandosi per la spiccata ed autorevole specializzazione professionale.
Ciò comporta la omogeneità sostanziale delle problematiche di interesse del foro amministrativo specializzato in questo periodo: i problemi conseguenti alla entrata in vigore del Codice del processo amministrativo, elaborato, come noto, senza un reale e ponderato contributo della Avvocatura specializzata; il progressivo aumento degli importi delle condanne alle spese in materia di appalti; le recenti novità introdotte in materia di accesso al servizio giustizia amministrativa in generale, avendo particolare riguardo alle inaccettabili previsioni nella materia degli appalti; la insufficiente disciplina in materia di determinazione degli onorari e dei diritti nelle controversie amministrative, resa particolarmente afflittiva per la categoria a partire dalla “lenzuolata Bersani” ed ancora oggi non idonea a corrispondere alle esigenze insite in un rapporto professionale del tutto peculiare quale è quello che intratteniamo con il cliente “pubblico”.
Su questo ultimo tema ci sia consentito riferire di una iniziativa assunta dalla scrivente Associazione in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Bari, che ha messo capo alla convenzione con la Regione Puglia di recente approvata ed il cui testo ci pregiamo di allegare.
In conclusione, siamo certi che tutti gli organismi direttivi delle Associazioni consorelle in indirizzo vorranno prendere in considerazione fattivamente la nostra sollecitazione ed il nostro auspicio ad avviare un percorso per la costituzione della “Unione delle Camere Amministrative”: l’occasione propizia per dare concreto impulso alla iniziativa potrebbe essere quella rappresentata dal Convegno nazionale che la scrivente Associazione sta organizzando a Bari il 18 novembre 2011 nell’ambito delle celebrazioni per il quarantennale della legge istitutiva dei Tribunali Amministrativi Regionali (n.1034 del 1971); occasione vieppiù opportuna poichè qualificata dalla esigenza di rendere sempre più attuale la felice intuizione di avvicinare la giustizia amministrativa ai cittadini ed ai territori nel segno e quale espressione preconizzatrice della realizzazione compiuta del principio di sussisidiaretà .
Invitiamo pertanto tutte le Associazioni consorelle a voler dare un cortese riscontro alla presente e, quale segno tangibile ed immediato di condivisione di sentimenti e di metodi di reazione a tali ultimi scellerati interventi legislativi, a volersi unire alla protesta aderendo al documento unitario che alleghiamo o proponendo analogo documento, con particolare riguardo alla necessità di predisporre un esposto alla Commissione UE per dare impulso ad una procedura di infrazione del diritto comunitario a carico dello Stato italiano per aver introdotto norme che rendono irragionevolmente difficile – se non impossibile – l’accesso alla giustizia amministrativa in materie che si appartengono a settori economici così sensibili quali il settore gli appalti.
Con i più cordiali saluti.