1. Pubblica Istruzione – Concorsi – Università – Accesso – Prove selettive – Ricercatore – Valutazione – Giudizio – Contenuto onere motivazionale
2. Pubblica Istruzione – Concorsi – Università – Accesso – Prove selettive – Ricercatore – Valutazione – Giudizio – Contenuto onere motivazionale – Descrizione sintetica – E’ insufficiente
3. Pubblica Istruzione – Concorsi – Università – Accesso – Prove selettive – Ricercatore – Valutazione – Giudizio – Valutazione analitica – E’ preliminare e necessaria
4. Pubblica Istruzione – Concorsi – Università – Accesso – Prove selettive – Ricercatore – Rinnovazione valutazione – Opportuno demandarla a nuova Commissione
1. In sede di procedura valutativa per posti di ricercatore universitario, l’utilizzo, da parte della Commissione, di griglie valutative e la mera valutazione espressa attraverso mere descrizioni sintetiche, non assolve l’onere motivazionale di cui all’art. 3 della l. n. 241/1990 e al d.m. 28.7.2009.
2. Sono illegittimi i giudizi resi dalla Commissione sui titoli ove generici e ove non diano conto dell’oggetto concreto della valutazione, nè del criterio valutativo utilizzato e della significatività di ciascun elemento per l’attività di ricerca (cfr. T.A.R. Puglia – Bari, sez. I, n. 1963/2012).
3. Nelle procedure di valutazione per posti di ricercatore universitario, è necessario che la valutazione analitica dei singoli titoli e delle singole pubblicazioni precede la valutazione globale degli scritti dei candidati.
4. Nelle procedure di valutazione per posti di ricercatore universitario, in caso di rinnovazione della procedura di valutazione comparativa, è opportuno affidare la nuova valutazione a una Commissione avente composizione diversa rispetto a quella il cui giudizio è risultato viziato (cfr. C.d.S., sez. V, n. 3882/2009).
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Vedi Cons. St., sez. VI, ordinanza 10 aprile 2013, n. 1255 – 2013; ricc. n. 1838 – 2013 e n. 726 – 2013. Sentenza 10 febbraio 2017, n. 703 – 2015
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Cfr. anche sentenza Tar Puglia Bari, n. 2085/2012 – Cons. St., sez. VI, 25 marzo 2013, n. 1073/2013.
N. 02084/2012 REG.PROV.COLL.
N. 01168/2011 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1168 del 2011, integrato da motivi aggiunti, proposto da Grandone Elvira, rappresentata e difesa dagli avv.ti Enrico Follieri e Ilde Follieri, con domicilio eletto presso l’avv. Fabrizio Lofoco in Bari, via Pasquale Fiore, 14;
contro
Università degli Studi di Bari, rappresentata e difesa dagli avv.ti Gaetano Prudente, Cecilia Antuofermo e Simona Sardone, con domicilio eletto presso la propria Avvocatura in Bari, Palazzo Ateneo, piazza Umberto I, 1;
nei confronti di
Simone Cristiano, rappresentato e difeso dall’avv. Luigi Volpe, con domicilio eletto in Bari, corso Vittorio Emanuele, 52;
per l’annullamento,
previa emanazione di misura cautelare idonea,
– del decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Bari n. 2665 del 20.4.2011, con il quale sono stati approvati gli atti della valutazione comparativa ad un posto di ricercatore universitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università per il settore scientifico disciplinare (SSD) MED/03, genetica medica, ed è stato, altresì, dichiarato vincitore il dott. Cristiano Simone, giusta comunicazione pubblicata nella G.U., IV Serie Speciale n. 38 del 13.5.2011;
– di tutti gli atti della procedura e, in particolare, dei verbali della Commissione di giudicatrice, nn. 2, 3 e 4, con i relativi allegati, e della relazione conclusiva;
– del decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Bari n. 5501 del 22.6.2010, pubblicato in G.U., IV Serie Speciale, n. 54 del 9.7.2010, di nomina della Commissione;
quanto al primo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 16 novembre 2011, per l’annullamento
– in parte qua del decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Bari n. 5289 del 9.8.2011, con il quale si è disposto l’annullamento del decreto rettorale n. 2665 del 20.4.2011 di approvazione della procedura di valutazione comparativa per la copertura di n. 1 posto di Ricercatore universitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia – S.S.D. MED/03 Genetica Medica, nella parte in cui affida “alla stessa Commissione giudicatrice il riesame della procedura comparativa in argomento”;
– della nota del Rettore della medesima Università del 23.9.2011, prot. n. 58718, con la quale è stata rigettata l’istanza della dr.ssa Grandone, volta alla modifica in autotutela del decreto rettorale n. 5289/2011 nella parte in cui affida “alla stessa Commissione giudicatrice il riesame della procedura comparativa in argomento”;
quanto al secondo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 11 gennaio 2012, per l’annullamento,
previa emanazione di misura cautelare idonea,
– del decreto del Rettore dell’Università degli Studi di Bari del 28.11.2011 n. 6902, la cui comunicazione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27.12.2011, con il quale sono stati approvati gli atti della valutazione comparativa ad un posto di ricercatore universitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università , per il settore scientifico disciplinare (SSD) MED/03, genetica medica, ed è stato, altresì, dichiarato vincitore della stessa valutazione comparativa il dr. Cristiano Simone;
– di tutti gli atti procedura e, in particolare, dei verbali della Commissione giudicatrice nn. 2, 3 e 4, con i relativi allegati, e della relazione conclusiva;
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio dell’Università degli Studi di Bari e di Simone Cristiano;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore il dott. Francesco Cocomile e uditi nell’udienza pubblica del giorno 24 ottobre 2012 per le parti i difensori avv.ti Ilde Follieri, Cecilia Antuofermo e Luigi Volpe;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:
FATTO e DIRITTO
L’odierna ricorrente dr.ssa Elvira Grandone partecipava alla procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore universitario per il SSD MED/03, genetica medica, presso la Facoltà di Chirurgia e Medicina dell’Università degli Studi di Bari, indetta con decreto del Rettore n. 12029 del 10.12.2009, il cui avviso di bando era pubblicato in G.U., IV Serie Speciale, n. 98 del 22.12.2009.
La Commissione per la valutazione era nominata con D.R. n. 5501 del 22.6.2010.
La procedura si articolava in 4 sedute, l’ultima tenuta il 21.3.2011, e si concludeva con la indicazione del vincitore nella persona del dr. Cristiano Simone.
Interveniva, quindi, il decreto del Rettore n. 2665 del 20.4.2011 che approvava gli atti e dichiarava vincitore il dott. Cristiano Simone, giusta comunicazione pubblicata nella G.U., IV Serie Speciale, n. 38 del 13.5.2011.
Avverso gli atti della procedura in epigrafe indicati la dr.ssa Grandone proponeva il ricorso introduttivo.
Successivamente alla proposizione del ricorso l’Università degli Studi di Bari comunicava con D.R. n. 4374 del 29.6.2011 a coloro che avevano partecipato alla procedura di valutazione comparativa per cui è causa l’avvio del procedimento di annullamento d’ufficio del citato D.R. n. 2665 del 20.4.2011.
Decorsi i termini concessi agli interessati per la presentazione di osservazioni, l’Amministrazione universitaria adottava il decreto rettorale n. 5289 del 9.8.2011, con il quale si disponeva il parziale annullamento della valutazione comparativa in questione.
Nella specie, era annullato il D.R. n. 2665 del 20.4.2011, con cui erano stati approvati gli atti della valutazione comparativa ed era stato dichiarato vincitore il dr. Cristiano Simone, nonchè tutti gli atti della stessa procedura, a partire dal verbale n. 2 del 25.1.2011 di individuazione dei titoli valutabili e di valutazione delle pubblicazioni (cfr. artt. 1 e 2 del D.R. n. 5289/2011).
All’art. 3 del medesimo decreto n. 5289/2011 (erroneamente numerato come art. 2), l’Università disponeva di “affidare alla stessa Commissione giudicatrice il riesame della procedura di valutazione comparativa in argomento, alla luce dei motivi di censura addotti con il ricorso proposto dalla dott. Grandone Elvira” (erroneamente indicata come “Orandone Elvira”).
La ricorrente portava all’attenzione dell’Università la circostanza per cui le censure di cui al ricorso introduttivo riguardavano anche la composizione della Commissione giudicatrice. E ciò a mezzo di apposita istanza del 29.8.2011 per la modifica del D.R. n. 5289/2011, ricevuta dalla resistente il 2.9.2011.
Con nota del 23.9.2011, prot. n. 58718, a firma del Rettore, la resistente comunicava il rigetto dell’istanza predetta.
La dr.ssa Grandone impugnava con ricorso per motivi aggiunti depositato in data 16 novembre 2011 il decreto rettorale di annullamento in autotutela, nella parte in cui affida il riesame della procedura di valutazione comparativa alla stessa Commissione giudicatrice, ed il diniego della modifica in autotutela del suddetto decreto.
Infine, la Commissione procedeva, a seguito del decreto rettorale n. 5289/2011 di annullamento in autotutela, alla rinnovazione della procedura, ripetendo la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni.
Giungeva, tuttavia, allo stesso risultato: indicava, all’unanimità , come vincitore della procedura il controinteressato dr. Simone (cfr. verbale n. 4 del 9.11.2011).
Gli atti della procedura venivano approvati con D.R. n. 6902 del 28.11.2011 la cui comunicazione è stata pubblicata in G.U. il 27.12.2011.
Avverso gli atti di tale ultima fase la dr.ssa Grandone proponeva un secondo atto di motivi aggiunti depositato in data 11 gennaio 2012.
Si costituivano l’Amministrazione universitaria ed il controinteressato Simone Cristiano, resistendo al gravame.
Le parti hanno svolto difese in vista della pubblica udienza del 24 ottobre 2012, nella quale la causa è passata in decisione.
Ciò premesso in punto di fatto, ritiene questo Collegio che il ricorso introduttivo ed il primo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 16 novembre 2011 debbano essere dichiarati improcedibili per sopravvenuto difetto di interesse, in considerazione dell’annullamento in autotutela, da parte del D.R. n. 5289 del 9.8.2011 (censurato con il primo ricorso per motivi aggiunti), del D.R. n. 2665 del 20.4.2011 (impugnato con l’atto introduttivo) e dell’esito finale del presente giudizio (i.e. accoglimento – per le motivazioni che saranno di seguito esposte – del secondo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 11 gennaio 2012).
Quanto al secondo ricorso per motivi aggiunti, lo stesso va accolto limitatamente alla censura sub 3) relativa alla genericità della motivazione (cfr. pagg. 20 e ss.), con consequenziale assorbimento di ogni altra doglianza.
Invero, l’art. 7 (rubricato “Valutazione comparativa”) del bando così dispone:
«La valutazione comparativa è effettuata in conformità alle disposizioni dell’art. 1, comma 7, del menzionato D.L. n. 180/2008, convertito nella L. 1/2009, sulla base dei titoli, illustrati e discussi davanti alla Commissione giudicatrice, e delle pubblicazioni dei candidati, ivi compresa la tesi di dottorato, utilizzando parametri riconosciuti anche in ambito internazionale individuati con D.M. 28.07.2009, n. 89.
La Commissione giudicatrice, per procedere alla valutazione comparativa dei candidati, predetermina i criteri generali così come previsto dall’art. 1, comma 7, del D.L. 180/2008, convertito con modifiche dalla Legge 1/2009 e li consegna al responsabile del procedimento indicato nel successivo art. 8, il quale ne assicura la pubblicità , almeno sette giorni prima della prosecuzione dei lavori della Commissione, mediante affissione presso l’Albo Ufficiale dell’Area Reclutamento nonchè, per via telematica, sul sito http://www.apd.ict.uniba.it.
Per le determinazioni di cui al precedente comma, ciascuna Commissione può avvalersi di strumenti telematici di lavoro collegiale, previa autorizzazione del Rettore.
La valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche dei candidati, compresa la tesi di dottorato, avviene sulla base dei parametri, riconosciuti anche in ambito internazionale, individuati con il citato D.M. 28.07.2009, n. 89.
La Commissione giudicatrice effettua analiticamente la valutazione comparativa dei titoli dei candidati sulla base dei seguenti elementi documentati:
a) possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente, conseguito in Italia o all’estero;
b) svolgimento di attività didattica a livello universitario in Italia o all’estero;
c) prestazione di servizi di formazione e ricerca, anche con rapporto di lavoro a tempo determinato, presso istituti pubblici italiani o all’estero;
d) svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri;
e) svolgimento di attività in campo clinico relativamente a quei settori scientifico-disciplinari in cui sono richieste tali specifiche competenze;
f) realizzazione di attività progettuale relativamente a quei settori scientifico-disciplinari nei quali è prevista;
g) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazioni e internazionali;
h) titolarità di brevetti relativamente a quei settori scientifico-disciplinari nei quali è prevista; i) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali;
j) conseguimento di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali per attività di ricerca.
Ai sensi dell’art. 1 comma 7 della L. 230/2005 dovranno essere valutati come titoli preferenziali il dottorato di ricerca e le attività svolte in qualità di assegnisti e contrattisti ai sensi dell’art. 51 comma 6 della legge 27.12.1997, n. 449, di borsisti post-dottorato ai sensi della legge 30.11.1989, n. 398 nonchè di contrattisti ai sensi dell’art. 1 comma 14 della L. 230/2005.
La valutazione di ciascun elemento sopra specificato è effettuata considerando specificamente la significatività che esso assume esame in ordine alla qualità e quantità dell’attività di ricerca svolta dal singolo candidato.
La Commissione giudicatrice, nell’effettuare la valutazione comparativa dei candidati, prende in considerazione esclusivamente pubblicazioni o testi accettati per la pubblicazione secondo le norme vigenti nonchè saggi inseriti in opere collettanee e articoli editi su riviste in formato cartaceo o digitale con l’esclusione di note interne o rapporti dipartimentali.
La Commissione giudicatrice effettua la valutazione comparativa delle pubblicazioni presentate dai candidati sulla base dei seguenti criteri:
a) originalità , innovatività e importanza di ciascuna pubblicazione scientifica;
b) congruenza di ciascuna pubblicazione con il settore scientifico-disciplinare per il quale è bandita la procedura, ovvero con tematiche interdisciplinari ad esso correlate;
c) rilevanza scientifica della collocazione editoriale di ciascuna pubblicazione e sua diffusione all’interno della comunità scientifica;
d) determinazione analitica, anche sulla base di criteri riconosciuti nella comunità scientifica di riferimento, dell’apporto individuale del candidato nel caso di partecipazione del medesimo a lavori in collaborazione.
Sarà altresì valutata la consistenza complessiva della produzione scientifica del candidato, l’intensità e la continuità temporale della stessa, fatti salvi i periodi, adeguatamente documentati di allontanamento non volontario dall’attività di ricerca, con particolare riferimento alle funzioni genitoriali.
Nell’ambito dei settori scientifico-disciplinari in cui ne è riconosciuto l’uso a livello internazionale la Commissione nel valutare le pubblicazioni si avvale anche dei seguenti indici:
1) numero totale delle citazioni;
2) numero medio di citazioni per pubblicazione;
3) “impact factor” totale;
4) “impact factor” medio per pubblicazione;
5) combinazioni dei precedenti parametri atte a valorizzare l’impatto della produzione scientifica del candidato (indice di Hirsch o simili). ¦».
Nella fattispecie, peraltro, il menzionato art. 7 del bando di concorso riproduce pedissequamente i criteri di valutazione di cui agli artt. 2 e 3 del D.M. 28.7.2009, che dunque costituiscono anche lex specialis della procedura.
La stessa Commissione esaminatrice nel corpo del verbale n. 1 del 6 ottobre 2010 (non inciso dall’annullamento in autotutela operato con il D.R. n. 5289/2011) richiama sostanzialmente il testo dell’art. 7 del bando.
In concreto, tuttavia, dette regole – come correttamente evidenziato dalla deducente nel corpo della censura sub 3) del secondo ricorso per motivi aggiunti – sono state disattese dalla Commissione, anche in occasione del riesame.
Passando in rassegna gli atti della procedura di riesame (a partire dal verbale n. 2 del 2 novembre 2011), emerge che:
a) negli allegati al verbale n. 2 del 2 novembre 2011, i commissari manifestano giudizi individuali e collegiali “complessivi” sulle pubblicazioni dei candidati (i.e. sull’intera produzione scientifica unitariamente considerata e non già su ciascun elemento singolarmente valutato): in entrambi i casi (Grandone Elvira e Simone Cristiano), le valutazioni sono espresse in forma discorsiva e per lo più succinta, senza l’analitica considerazione delle singole attività scientifiche svolte; i giudizi collegiali, per entrambi i candidati, si esauriscono in poche righe, sinteticamente calibrate sulle impercettibili sfumature dell’aggettivazione.
Inoltre, l’utilizzo, da parte della Commissione in sede di rinnovazione della procedura, delle griglie e la mera valutazione con riferimento a descrizioni sintetiche (“scarsa”, “sufficiente”, “insufficiente”, “discreta”, “elevata”, “molto elevata”, ecc.) senza alcuna ulteriore specificazione non può considerarsi sufficiente a ritenere assolto l’onere di motivazione ex artt. 3 legge n. 241/1990 e D.M. 28 luglio 2009.
Quanto alla candidata dr.ssa Elvira Grandone, l’allegato 6 al verbale n. 2 così si esprime:
«Profilo: laureata in Medicina e Chirurgia, specializzata in Ostetricia e Ginecologia. Dal 1992 dirigente medico prima in unità operativa di ostetricia e ginecologia e successivamente presso centro di emostasi e trombosi. Ha svolto attività didattica nel settore dell’Ostetricia e Ginecologia nel corso di laurea di Ostetricia. Ha svolto attività di ricerca occupandosi prevalentemente dello studio di polimorfismi e mutazioni in geni implicati in diverse patologie, in particolare della coagulazione e della riproduzione umana. Responsabile di più di 10 progetti di ricerca scientifica finanziata dal Ministero della Salute e di un progetto TELETHON (nel 1997). E’ stata relatrice in numerosi convegni e corsi nazionali. Ha svolto attività di revisore scientifico per riviste internazionali di interesse ematologico ed ostetrico-ginecologico, e per un ente finanziatore di ricerca. Ha prodotto più di 120 pubblicazioni scientifiche in extenso su riviste internazionali in lingua inglese.
La Commissione, presa visione dei titoli prodotti dalla candidata ed in ottemperanza a quanto deliberato nella seduta del 06/10/2010 (verbale n. 1), stabilisce, all’unanimità , che saranno oggetto di valutazione i seguenti titoli:
a) svolgimento di attività didattica a livello universitario in Italia o all’estero;
b) svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri;
e) svolgimento di attività in campo clinico;
d) realizzazione di attività progettuale;
e) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e internazionali;
f) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali.
La Commissione in merito alle pubblicazioni prodotte dalla dott. Grandone fa presente che la stessa presenta nell’elenco n. 126 pubblicazioni in extenso su riviste scientifiche internazionali.
La Commissione, dopo attenta analisi, rileva che i contributi scientifici della candidata sono enucleabili e distinguibili ed unanimemente delibera di ammettere alla successiva fase del giudizio tutti i lavori pubblicati, eccetto il N. 5 (perchè la candidata non risulta coautrice in questo lavoro, ma è solamente citata come rappresentante di centro partecipante allo studio) e il N. 126 (perchè si tratta di atti di una consensus Conference non pubblicati su rivista indicizzata) dell’elenco presentato dalla candidata. Delle 124 pubblicazioni ammesse ai fini della valutazione la candidata è primo autore in 32, in due è secondo autore alla pari con il primo, ed in 10 è ultimo autore. La candidata è autrice di 28 lettere, risposte o brevi comunicazioni e di 11 review. Nei 44 lavori in cui la candidata è primo o ultimo autore, 21 sono lettere, risposte o brevi comunicazioni.».
Segue la griglia dei giudizi sintetici (sia individuali, sia collegiali) per ogni pubblicazione.
Giudizio individuale del prof. Cesare Danesino: «La candidata ha una estesa produzione scientifica. Gli studi su polimorfismi e mutazioni genetiche si sono concentrati per la maggior parte su malattie multifattoriali nell’ambito delle patologie della coagulazione e patologie della riproduzione. Le pubblicazioni sono su riviste internazionali di discreto livello; in alcune di queste le casistiche studiate sono di dimensioni limitate rispetto alla potenza statistica necessaria per studi di associazione. La congruenza con il SSD Med/03 e l’originalità delle pubblicazioni presentate sono in generale appena sufficienti.».
Giudizio individuale del prof. Antonio Amoroso: «La candidata dimostra un nutrito elenco di pubblicazione. I suoi interessi scientifici sono stati sostanzialmente rivolti allo studio genetico di malattie della coagulazione e allo studio di polimorfismi di geni coinvolti nella fertilità e nella gravidanza, settori nei quali il contributo della candidata risulta evidente. L’originalità della produzione scientifica non sempre è apprezzabile, numerose pubblicazioni analizzano polimorfismi genetici simili. Infine, non si apprezza particolare congruenza con il SSD Med/03.».
Giudizio individuale del prof. Maurizio Genuardi: «La candidata dimostra notevole esperienza scientifica, documentata dal grande numero di lavori pubblicati. Le pubblicazioni presentate riguardano nella maggior parte dei casi lavori di solo sufficiente interesse per il settore Genetica Medica; alcune non mostrano attinenza, essendo di interesse essenzialmente ostetrico o ematologico/cardiovascolare. L’attività scientifica si è concentrata sullo studio di polimorfismi genetici e sull’identificazione mutazioni in patologie dell’emostasi e della coagulazione e della riproduzione femminile. Più recentemente la candidata ha partecipato a studi inerenti il ruolo di polimorfismi genetici in patologie gastrointestinali. Anche se il contributo scientifico globale è considerevole – e rilevante è il ruolo della candidata nelle pubblicazioni prodotte – non sono evidenziabili approcci particolarmente innovativi nelle ricerche svolte.».
Giudizio collegiale: «Dalle pubblicazioni prodotte dalla candidata emerge un’estesa produzione scientifica; delle 124 pubblicazioni ammesse alla valutazione, più di un terzo sono in realtà lettere, risposte, brevi comunicazioni e review, che diventano oltre la metà (57%) quando si consideri la produzione scientifica a primo o ultimo nome.
Per le numerose pubblicazioni scientifiche prodotte, in cui si riconosce molto bene l’apporto individuale della candidata, non sono stati utilizzati approcci ideativi e metodologici particolarmente innovativi. La maggior parte delle pubblicazioni sono solo sufficientemente congruenti con il settore scientifico-disciplinare Genetica Medica, e sono riportate su riviste scientifiche internazionali di discreta rilevanza e diffusione, non sempre direttamente attinenti la genetica medica.
Complessivamente la candidata ha una ottimo H-Index, con un buon indice medio di citazioni per lavoro pubblicato. Anche l’IF totale è molto elevato, con un buon valore medio di IF per pubblicazione.».
Quanto al candidato dr. Cristiano Simone, l’allegato 12 al verbale n. 2 così si esprime:
«Profilo: laureato in Medicina e Chirurgia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Biologia della Riproduzione Umana ed Animale e la specializzazione in Genetica Medica. Ha conseguito diverse borse di studio e contratti di ricerca. Dal 2007 è responsabile di un laboratorio di ricerca. L’attività di ricerca è stata svolta inizialmente nell’ambito della genetica oncologica, quindi su tematiche di genetica molecolare del differenziamento cellulare, e successivamente sul controllo genetico molecolare del ciclo cellulare, che hanno rilevanza in patologie umane. E’ risultato assegnatario di progetto di ricerca AIRC e di un progetto finanziato dalla Fondazione Negri Sud e vincitore di un programma TELETHON per giovani ricercatori italiani all’estero. Ha in atto diverse collaborazioni scientifiche con gruppi nazionali e internazionali. Ha svolto attività didattica integrativa di genetica umana e medica e attività tutoriale per dottorandi di ricerca, per laureandi in Biotecnologie e per borsisti AIRC e FIRC. Ha svolto seminari su invito presso istituti nazionali e diverse presentazioni orali a congressi e workshop internazionali. Ha svolto attività di revisore scientifico per riviste internazionali di diverso ambito, dalla medicina sperimentale all’oncologia e alla genetica oncologica. Ha prodotto più di 30 pubblicazioni scientifiche in extenso su riviste internazionali in lingua inglese.
La Commissione, presa visione dei titoli prodotti dal candidato ed in ottemperanza – quanto deliberato nella seduta del 06/10/2010 (verbale n. 1), stabilisce, all’unanimità , che saranno oggetto di valutazione i seguenti titoli:
a) possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente, conseguito in Italia all’estero;
b) svolgimento di attività didattica a livello universitario in Italia o all’estero;
e) prestazione di servizi di formazione e ricerca, anche con rapporto di lavoro a tempo determinato, presso istituti pubblici italiani o all’estero;
d) svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri;
e) svolgimento di attività in campo clinico;
f) realizzazione di attività progettuale;
g) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e internazionali;
h) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali.
La Commissione in merito alle pubblicazioni prodotte dal dott. Simone fa presente che lo stesso presenta nell’elenco n. 32 pubblicazioni in extenso su riviste scientifiche internazionali, di cui 2 come singolo autore e le restanti 30 svolte in collaborazione.
La Commissione, in merito alle pubblicazioni in collaborazione svolte con altri coautori, dopo attenta analisi comparata del contributo, rileva che i contributi scientifici del candidato sono enucleabili e distinguibili ed unanimemente delibera di ammettere alla successiva fase del giudizio tutti i lavori pubblicati, tranne il lavoro n. 31 (in quanto corrispondente ad un abstract) dell’elenco presentato dal candidato. Il candidato è primo autore in 9 delle 31 pubblicazioni ammesse alla valutazione ed è ultimo autore in altre 10; inoltre 6 pubblicazioni sono review ed altre 2 lettere o short report.».
Segue la griglia dei giudizi sintetici (sia individuali, sia collegiali) per ogni pubblicazione.
Giudizio individuale del prof. Cesare Danesino: «Il candidato presenta una serie di pubblicazioni di ottimo livello, la maggior parte delle quali risultato di un concreto progetto di lavoro e mai semplice osservazione di un caso clinico o lettera di commento; in effetti tali pubblicazioni hanno portato un concreto contributo allo sviluppo nel suo campo di lavoro, come dimostrato anche dalla quantità di citazioni. Le pubblicazioni sono congruenti con la genetica medica perchè si rivolgono allo studio dei meccanismi necessari a spiegare la patogenesi di capitoli quali lo sviluppo tumorale e il differenziamento muscolare.».
Giudizio individuale del prof. Antonio Amoroso : «La produzione scientifica del candidato è di elevata qualità . Gli studi proposti rivelano una elevata originalità , nei quali risulta ben evidente l’apporto del candidato. Sono pubblicati su riviste internazionali di ottimo livello, ed hanno avuto una importante rilevanza scientifica, come testimonia l’alto indice medio di citazioni. Discreta è la rilevanza con la genetica medica, in relazione particolarmente alla definizione di nuovi meccanismi alla base della regolazione di alcuni geni responsabili di tumori.».
Giudizio individuale del prof. Maurizio Genuardi: «Il candidato ha prodotto un numero rilevante di pubblicazioni di qualità mediamente elevata e di rilevante impatto scientifico, ed è primo o ultimo autore in più della metà dei lavori. La maggior parte delle pubblicazioni, aventi come oggetto meccanismi di trasformazione neoplastica e di differenziamento cellulare, mostra una discreta o sufficiente congruenza con la Genetica Medica. Le restanti, riguardanti malattie genetiche o mutazioni somatiche in tumori umani, sono altamente attinenti con il SSD MED/03.».
Giudizio collegiale: «I lavori pubblicati dal candidato, di buon livello scientifico ed elevata originalità , abbracciano tematiche attinenti alla genetica medica, incluse le ricerche sui meccanismi di regolazione del ciclo e della differenziazione cellulare, fondamentali anche per la comprensione di patologie geneticamente determinate. L’apporto del candidato, primo o ultimo autore in più del 60% delle pubblicazioni presentate, risulta molto ben evidente. La rilevanza della sua produzione scientifica è testimoniata da un elevato indice medio di citazioni per lavoro pubblicato.».
b) nel verbale n. 3 dell’8 novembre 2011, richiamata la precedente attività istruttoria, i commissari formulano il proprio giudizio individuale e collegiale sui titoli prodotti dai candidati, giudizi tra loro simili, che ancora una volta risultano caratterizzati da lievi distinzioni lessicali.
Quanto alla candidata dr.ssa Elvira Grandone, l’allegato 5 al verbale n. 3 così si esprime:
«I titoli oggetto di discussione, come stabilito nel verbale 2 sono i seguenti:
a) svolgimento di attività didattica a livello universitario in Italia o all’estero;
La candidata illustra il suo impegno didattico presso l’Università di Foggia, iniziato come didattica integrativa e poi – dal 2003 – come titolare di insegnamenti di ostetricia e ginecologia, svolti presso i corsi di Laurea delle professioni Sanitarie, in corsi integrati, quali quelli di Ostetricia Generale, Ostetricia e Infermieristica speciale Ostetrica, e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Menziona il suo impegno quale Tutor nelle preparazioni di Tesi di Laurea nei corsi di Laurea sopra citati. Ha seguito la preparazione di tesisti anche per la Facoltà di Biotecnologie dell’Università di Bari.
b) svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri;
Menziona il suo rapporto di lavoro con IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, iniziato all’inizio degli anni ˜90, prima come borsista, e poi dal 1992 strutturato come Assistente assegnato alla Ricerca, dal ˜96 come Aiuto assegnato alla Ricerca e dal 2004 come dirigente medico assegnato alla ricerca.
c) svolgimento di attività in campo clinico;
Illustra il suo inquadramento nel laboratorio di ricerca dell’IRCCS sopra citato; negli anni si è sviluppata una struttura di riferimento per la diagnostica delle patologie della coagulazione, che è diventata Struttura a valenza dipartimentale dal 2007, di cui è responsabile.
Illustra l’attività clinica di consulenze per patologie complesse, in particolari disordini emorragici o trombotici.
I test erogati riguardano la suscettibilità a trombosi o emorragie, quali lo studio delle varianti del fattore V, e della protrombina, ed il dosaggio di fattori della coagulazione, per lo studio di alterazioni del fibrinogeno e di piastrinopatie. Dal 2000, nel laboratorio è stata introdotta la tecnica di spettrometria di massa a scopo di ricerca ed assistenziale (ad esempio per il dosaggio dell’omocisteina, di aminoacidi per malattie metaboliche, e dosaggi farmacologici, tra cui psicofarmaci).
d) realizzazione di attività progettuale;
Titolare di numerosi progetti di ricerca corrente. A partire dal 1994 Principal investigator di 8 progetti finalizzati del Ministero della Salute. Ha ottenuto un grant Telethon nel 1997 con un progetto sul ruolo delle varianti genetiche dei fattori della coagulazione nelle patologie ostetriche.
Menziona di aver partecipato ad altri progetti finanziati dal MIUR;
e) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e internazionali;
Dirige un proprio gruppo di ricerca dell’IRCCS presso cui lavora, anche impegnato in attività assistenziali, composto da circa 10 persone, e collabora con numerosi gruppi di ricerca italiani ed esteri;
f) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali.
Numerose presentazioni come relatore, su argomenti relativi alle patologie trombotiche ed ai test di trombofilia, in Congressi e Corsi nazionali e internazionali, come l’international Society for Thrombosis and Haemostasis dal ˜97.
Giudizi:
Prof. Cesare Danesino: la candidata discute in modo ottimale gli argomenti di stretta pertinenza clinica con particolare riferimento alle patologie della coagulazione e alle patologie ostetrico-ginecologiche. L’attività didattica ha avuto per oggetto argomenti di interesse ostetrico-ginecologico. L’attività clinica comprende un’estesa attività di diagnostica nell’ambito della medicina di laboratorio. Ha ottenuto importanti finanziamenti, e coordina un gruppo di ricerca. I risultati del lavoro scientifico sono regolarmente presentati in ambito internazionale.
Prof. Antonio Amoroso: la candidata dimostra un ottimo curriculum durante un periodo ventennale. I suoi interessi scientifici sono stati sostanzialmente rivolti allo studio genetico di malattie della coagulazione e allo studio di polimorfismi di geni coinvolti nella fertilità e nella gravidanza, settori nei quali la candidata ha contribuito in maniera originale allo sviluppo di conoscenze. Si rileva però dal suo curriculum che non è in possesso di titolo di dottore di ricerca e che la sua attività scientifica non ha abbracciato altri settori della genetica medica, concretandosi in maniera quasi esclusiva sulle patologie sopracitate. Anche la sua attività clinica, come pure quella didattica, appaiono rivolte alla ginecologia ed ostetricia e ai disturbi della coagulazione. Sono apprezzabili sia la responsabilità di progetti di ricerca sia l’attività di revisore per riviste scientifiche.
Prof. Maurizio Genuardi: la candidata dimostra una notevole esperienza scientifica, documentata dalla conduzione di diversi progetti di ricerca che si sono concretizzati in un grande numero di pubblicazioni. L’attività scientifica si è concentrata sullo studio di polimorfismi genetici e sull’identificazione di mutazioni in patologie dell’emostasi e della coagulazione e della riproduzione femminile. Più recentemente la candidata ha partecipato a studi inerenti il ruolo di polimorfismi genetici in altre patologie complesse. L’attività assistenziale è ben documentata ed ha riguardato sia la diagnostica di laboratorio che la clinica, ma la pertinenza con la disciplina di genetica medica è solo parziale; l’attività didattica svolta, seppur considerevole, riguarda la disciplina Ostetricia e Ginecologia.».
Segue la griglia relativa al giudizio collegiale.
Quanto al candidato dr. Cristiano Simone, l’allegato 9 al verbale n. 3 così si esprime:
«I titoli oggetto di discussione, come stabilito nel verbale 2, sono i seguenti:
a) possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente, conseguito in Italia o all’estero;
Illustra il lavoro svolto dell’ambito del Dottorato in Biologia della Riproduzione Umana ed Animale, nel corso del quale si è occupato in un primo periodo di sindromi tumorali ereditarie; è poi continuato per 18 mesi all’estero, alla Thomas Jefferson University di Philadelphia, con studi sulla regolazione genetica dei ciclo cellulare e del differenziamento cellulare. Ha terminato il dottorato nel 2001
b) svolgimento di attività didattica a livello universitario in Italia o all’estero;
Tra il 2005-2006, attività didattica integrativa, sia per insegnamenti di Genetica Umana al Corso di Laurea in Medicina, Università di Bari, sia per un certo numero di Lauree Sanitarie.
Ha conseguito il Titolo di Cultura della Materia in Genetica Medica nel 2006 presso l’Università di Bari.
Svolge attività tutoriale, presso l’istituto M. Negri Sud, nell’ambito di programmi di PhD internazionali della Open University.
Svolge attività tutoriale per tesisti dell’Università di Bari, Teramo e L’Aquila.
c) prestazione di servizi di formazione e ricerca, anche con rapporto di lavoro a tempo determinato, presso istituti pubblici italiani o all’estero;
Il Candidato illustra alcune tappe della sua carriera:
¢ nel 2001 ha un contratto di post-dottorato presso il Department of Pathology, Anatomy and Cell Biology della Thomas Jefferson University di Philadelphia, dove si interessa allo studio dei fattori miogenici di differenziamento muscolare
¢ nel 2002 ha un contratto di Post-dottorato presso l’Università La Sapienza di Roma, presso il laboratorio di espressione genica del Dipartimento di Medicina interna.
¢ nel 2002-2003, grazie ad un finanziamento Telethon, è Ricercatore Associato presso il Salk Institute di La Jolla, CA., dove concretizza le sue ricerche con numerose e importanti pubblicazioni. Studia in particolare un complesso di rimodellamento della cromatina, che viene attivato da una chinasi P38. Apre la strada a possibili implicazioni terapeutiche per facilitare la differenziazione di mioblasti.
¢ nel 2004 è Ricercatore Associato presso l’Istituto S. Raffaele di Roma.
¢ dal 2005 al 2008 è Adjunct Assistant Professor presso il Department of Biology della Temple University, dove continua gli studi sulla regolazione genetica del differenziamento cellulare, coordinando un gruppo di ricerca.
d) svolgimento di attività di ricerca, formalizzata da rapporti istituzionali, presso soggetti pubblici e privati italiani e stranieri;
Dal 2007 è Responsabile di Laboratorio presso il Consorzio Mario Negri Sud, dove grazie ad un Grant AIRC per giovani ricercatori avvia un proprio gruppo di ricerca, focalizzato sul controllo genetico delle vie di segnalazione mediate da P38 ed Erk.
e) svolgimento di attività in campo clinico;
Attività di campo clinico solo in ambito della specializzazione di Genetica Medica che svolge dal 2005 presso l’Università di Bari.
f) realizzazione di attività progettuale;
Già durante il dottorato risulta vincitore di un progetto di ricerca per giovani ricercatori dell’Università di Bari. Ottiene numerosi finanziamenti, come indicato nei punti precedenti, per attività di ricerca, da importanti enti erogatori, tra cui AIRC, Telethon, Mario Negri Sud, Bayer Health Care
g) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e internazionali;
Ha dimostrato di saper organizzare gruppi di ricerca in Italia ed all’estero.
Attualmente dirige un gruppo di ricerca composto da 1 post – doc, 3 phD students, vari tesisti, ed un collaboratore
h) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali;
Regolare e continuativa nel corso della sua carriera la presentazione dei risultati del lavoro di ricerca svolto, con presentazioni orali a corsi, congressi e seminari su invito nazionali ed internazionali.
Giudizi:
Prof. Cesare Danesino: il candidato discute in modo molto brillante i suoi titoli. Appare di assoluta rilevanza il rapporto tra la qualità e la quantità dei risultati ottenuti con la lunghezza della carriera scientifica. Ancora di estrema rilevanza la capacità di assumersi responsabilità direttive con la costituzione di un gruppo di ricerca per il quale ha dimostrato di riuscire anche a ottenere e garantire negli anni i finanziamenti necessari allo svolgimento del lavoro. Molto evidente l’inserimento nella comunità scientifica internazionale, estesa l’esperienza di lavoro in centri internazionali di ricerca in genetica medica. Di grande interesse gli approcci di studio che risultano innovativi per i metodi utilizzati e la concretezza con la quale anche una ricerca di base viene sempre inserita in un contesto progettuale finalizzato al miglioramento della gestione clinica e terapeutica delle malattie geneticamente determinate.
Prof. Antonio Amoroso: il candidato dimostra il raggiungimento di una piena autonomia nello sviluppare attività di ricerca, dalla fase di ideazione, a quella dell’ottenimento di finanziamenti, fino a quella della realizzazione. Partendo dallo studio della genetica dei tumori, i suoi interessi scientifici si sono via via focalizzati su alcuni meccanismi molecolari che regolano il ciclo cellulare, in particolare su quelli implicati nell’autofagia, con contributi davvero originali. Si apprezzano i periodi passati all’estero in istituti prestigiosi, i finanziamenti ottenuti, e le possibili ricadute in medicina delle sue ricerche.
Prof. Maurizio Genuardi: dalla discussione dei titoli emerge chiaramente la capacità progettuale del candidato, che illustra in maniera articolata le linee di ricerca svolte e i progetti condotti e quelli di cui è attualmente responsabile. Il candidato mostra di aver raggiunto una piena maturità scientifica, che lo rende in grado di guidare un gruppo di ricerca autonomo in grado di utilizzare approcci articolarti per la conduzione di progetti scientifici. Le tematiche di attività appaiono congrue con il settore genetica medica.».
Segue la griglia relativa al giudizio collegiale.
c) nel verbale n. 4 del 9 novembre 2011, richiamata la precedente attività istruttoria, i commissari formulano il proprio giudizio complessivo finale (individuale e collegiale) sui candidati, giudizi tra loro simili, che ancora una volta risultano caratterizzati da lievi distinzioni lessicali.
Quanto alla candidata dr.ssa Elvira Grandone, l’allegato 1 al verbale n. 4 così si esprime:
«Giudizi individuali:
Prof. Cesare Danesino: la candidata ha una estesa produzione scientifica. Gli studi su polimorfismi e mutazioni geniche si sono concentrati per la maggior parte su malattie multifattoriali nell’ambito delle patologie della coagulazione e patologie della riproduzione. Le pubblicazioni sono su riviste internazionali di buon livello; in alcune di queste le casistiche studiate sono di dimensioni limitate rispetto alla potenza statistica necessaria per studi di associazione. L’attività didattica documentata si è rivolta principalmente al settore ostetricia e ginecologia, quella clinica anche al settore della medicina di laboratorio per suscettibilità genetica a malattie complesse. La candidata discute in modo ottimale gli argomenti di stretta pertinenza clinica con particolare riferimento alle patologie della coagulazione e alle patologie ostetrico-ginecologiche. Le metodiche e gli approcci utilizzati appaiono solidi ma convenzionali.
Prof. Antonio Amoroso: la candidata dimostra un ottimo curriculum durante un periodo ventennale. I suoi interessi scientifici sono stati sostanzialmente rivolti allo studio genetico di malattie della coagulazione e allo studio di polimorfismi di geni coinvolti nella fertilità e nella gravidanza, settori nei quali la candidata ha contribuito in maniera originale allo sviluppo di conoscenze. Si rileva però dal suo curriculum che non è in possesso di titolo di dottore di ricerca e che la sua attività scientifica non ha abbracciato altri settori della genetica medica, concentrandosi in maniera quasi esclusiva sulle patologie sopracitate. Anche la sua attività clinica appare rivolta alla ginecologia ed ostetricia e ai disturbi della coagulazione. E’ apprezzabile la responsabilità di progetti di ricerca. Nella discussione, la candidata mostra un’indubbia capacita di sviluppare ricerca scientifica che nel corso del tempo si e focalizzata su temi più congruenti con il settore genetica medica. Dimostra di aver sviluppato numerose collaborazioni e una profonda autorevolezza nel campo dei disturbi genetici della coagulazione, anche se la sua esperienza nel campo della genetica medica si esaurisce sostanzialmente a queste malattie.
Prof. Maurizio Genuardi: la candidata dimostra una notevole esperienza scientifica, documentata dal grande numero di lavori pubblicati e dalla conduzione di diversi progetti di ricerca. Le pubblicazioni presentate riguardano nella maggior parte dei casi lavori di interesse per il settore Genetica Medica, ma alcune non mostrano attinenza, essendo di interesse essenzialmente ostetrico o ematologico/cardiovascolare. L’attività scientifica si è concentrata sullo studio di polimorfismi genetici e sull’identificazione di mutazioni in patologie dell’emostasi e della coagulazione e della riproduzione femminile. Più recentemente la candidata ha partecipato a studi inerenti altre patologie complesse. Anche se il contributo scientifico globale è considerevole, e rilevante è il ruolo della candidata nelle pubblicazioni prodotte, non sono evidenziabili approcci particolarmente innovativi nelle ricerche svolte. L’attività assistenziale è ben documentata ed ha riguardato sia la diagnostica di laboratorio che la clinica, ma la pertinenza con la disciplina di genetica medica è solo parziale; l’attività didattica svolta, seppur considerevole, riguarda la disciplina Ostetricia e Ginecologia.
Giudizio collegiale:
Dai titoli e dalle pubblicazioni prodotte dalla candidata emerge un’estesa produzione scientifica e una capacità di conduzione di progetti, documentate dai finanziamenti ottenuti. Per le numerose pubblicazioni scientifiche prodotte, in cui si riconosce molto bene l’apporto individuale della candidata, non sono stati utilizzati metodi particolarmente innovativi. La maggior parte delle pubblicazioni sono sufficientemente congruenti con il settore scientifico-disciplinare Genetica Medica, e sono riportate su riviste scientifiche internazionali di discreta rilevanza e diffusione, non sempre direttamente attinenti la genetica medica. La candidata mostra esperienza clinica e didattica nell’ambito dell’Ostetricia e Ginecologia e delle patologie della coagulazione.».
Quanto al candidato dr. Simone Cristiano, l’allegato 1 al verbale n. 4 così si esprime:
«Giudizi individuali:
Prof. Cesare Danesino: il candidato presenta una serie di pubblicazioni di ottimo livello che hanno portato un concreto contributo allo sviluppo nel suo campo di lavoro, come dimostrato dall’altissima quantità di citazioni. Dalla documentazione presentata si evince come il candidato sia riuscito a costituire un gruppo di ricerca e a inserirlo in un contesto progettuale nazionale ed internazionale. Le pubblicazioni sono congruenti con la genetica medica perchè si rivolgono allo studio di meccanismi di base utili a spiegare la patogenesi di capitoli quali lo sviluppo tumorale e il differenziamento muscolare. Il candidato discute in modo molto brillante i suoi titoli. Appare di estrema rilevanza la capacità di assumersi responsabilità direttive con la costituzione di un gruppo di ricerca per il quale ha dimostrato di riuscire anche a ottenere e garantire negli anni i finanziamenti necessari allo svolgimento del lavoro. Molto evidente l’inserimento nella comunità scientifica internazionale, estesa l’esperienza di lavoro in centri internazionali di ricerca in genetica medica. Di grande interesse gli approcci di studio che risultano innovativi per i metodi utilizzati e la concretezza con la quale anche una ricerca di base viene sempre inserita in un contesto progettuale finalizzato al miglioramento della gestione clinica e terapeutica delle malattie geneticamente determinate.
Prof. Antonio Amoroso: il candidato presenta un profilo di ricercatore di assoluto rilievo con produzione scientifica di elevata qualità . E’ da rilevare, in merito a quest’ultima, la sua capacità nel costruire un gruppo di ricerca autonomo, nell’ottenere finanziamenti per l’attività di ricerca, e nel conseguire risultati scientifici ben valorizzati su riviste internazionali di ottimo livello. Alla discussione, il candidato dimostra il raggiungimento di una piena autonomia nello sviluppare attività di ricerca, dalla fase di ideazione, a quella dell’ottenimento di finanziamenti, fino a quella della realizzazione. Partendo dallo studio della genetica dei tumori, i suoi interessi scientifici si sono via via focalizzati su alcuni meccanismi molecolari che regolano il ciclo cellulare, in particolare su quelli implicati nell’autofagia, con contributi davvero originali. Si apprezzano i periodi passati all’estero in istituti prestigiosi e le possibili ricadute in medicina delle sue ricerche.
Prof. Maurizio Genuardi: il curriculum scientifico del candidato è di assoluta eccellenza, come documentato dalla qualità delle pubblicazioni prodotte, dalla produttiva esperienza svolta in prestigioso istituto estero, dai finanziamenti ottenuti da parte di istituzioni altamente competitive, e dal raggiungimento di una completa autonomia scientifica, testimoniata dalla posizione di leader di un gruppo di ricerca. Dalla discussione dei titoli emerge chiaramente la capacità progettuale del candidato, che illustra in maniera articolata le linee di ricerca svolte e i progetti condotti e quelli di cui è attualmente responsabile. Il candidato mostra di aver raggiunto una piena maturità scientifica, che lo rende in grado di guidare un gruppo di ricerca autonomo e in grado di utilizzare approcci articolati per la conduzione di progetti scientifici. Le tematiche di attività e le pubblicazioni appaiono congrue con il settore genetica medica.
Giudizio collegiale:
Il candidato ha percorso tutte le tappe necessarie per ottenere una eccellente formazione ed acquisire esperienza scientifica nel settore della Genetica medica. Ha conseguito un titolo di Dottore di Ricerca, svolgendo progetti pienamente congruenti con la genetica medica, e ha svolto attività di ricerca in prestigiose strutture degli Stati Uniti d’America. Si è dimostrato in grado di mettere a frutto queste esperienze, diventando leader di un gruppo di ricerca autonomo, per il quale ha ottenuto finanziamenti da parte di prestigiose organizzazioni ed instaurando stretti rapporti collaborativi con gruppi di ricerca internazionali. La sua produzione scientifica, di eccellente livello, abbraccia tematiche attinenti alla genetica medica, incluse ricerche sui meccanismi di regolazione del ciclo cellulare, fondamentali per la comprensione di patologie geneticamente determinate.».
In definitiva, ad avviso del Collegio, la Commissione giudicatrice ha, da un lato, rifiutato di effettuare la valutazione analitica comparativa di ciascun titolo della ricorrente Grandone e del controinteressato Simone e, dall’altro, trascurato il doveroso giudizio di “significatività ” di ciascun titolo in ordine alla qualità e quantità dell’attività di ricerca, così disattendendo la regola dettata dall’art. 2 del d.m. 28 luglio 2009 (richiamato dall’art. 7 del bando e dal verbale n. 1 del 6 ottobre 2010).
Inoltre, seppure la Commissione abbia effettuato – attraverso la griglia di cui agli allegati al verbale n. 2 del 2 novembre 2011 – una valutazione esplicita di ciascuna pubblicazione scientifica dei candidati, per i distinti profili di “originalità “, “congruenza con il settore scientifico-disciplinare”, “rilevanza scientifica” e “determinazione analitica dell’apporto individuale”, codificati dall’art. 3 del d.m. 28 luglio 2009, ciò è avvenuto senza alcuna specificazione, attraverso l’utilizzazione di descrizioni sintetiche (“scarsa”, “sufficiente”, “insufficiente”, “discreta”, “elevata”, “molto elevata”, ecc.) che non consentono di comprendere l’iter logico seguito dal singolo commissario e dalla commissione nella formulazione del giudizio.
Non può dubitarsi che i principi desumibili dal citato decreto ministeriale 28 luglio 2009 impongano una motivazione puntuale e dettagliata con riferimento a ciascuna pubblicazione prodotta dai candidati.
Peraltro, le prescrizioni del d.m. sono fedelmente recepite in parte qua dall’art. 7 del bando di concorso e dalla stessa commissione giudicatrice, in sede di predeterminazione dei criteri valutativi (cfr. verbale n. 1/2010).
La recente giurisprudenza amministrativa formatasi sulle disposizioni del d.m. 28 luglio 2009 ha affermato, in termini condivisibili, che i giudizi resi dalla Commissione sui titoli, quando risultino generici e non diano conto nè dell’oggetto concreto della valutazione (con riferimento ai singoli candidati ed ai singoli elementi indicati dall’art. 2 del decreto ministeriale), nè del criterio valutativo utilizzato e della significatività di ciascun elemento per l’attività di ricerca, ma si limitino a differenziare i candidati con l’utilizzo apodittico di aggettivazioni riferite ai predetti elementi, più o meno favorevoli e non correlate alle situazioni di fatto che intendono connotare ed al metro valutativo utilizzato, finiscono per essere non verificabili, contrastanti con la ratio di massima trasparenza che sta alla base delle vincolanti prescrizioni del d.m. 28 luglio 2009 e, pertanto, illegittimi (cfr. T.A.R. Puglia, Bari, Sez. I, 20 novembre 2012, n. 1963; T.A.R. Puglia, Bari, Sez. I, 24 febbraio 2012, n. 391; T.A.R. Calabria, Reggio Calabria, 11 agosto 2011, n. 653; T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. I, 25 gennaio 2011, n. 195).
Analogamente deve dirsi per quanto concerne la valutazione delle pubblicazioni scientifiche (cfr. art. 3 d.m. 28 luglio 2009).
Deve ritenersi, dunque, superato il risalente orientamento giurisprudenziale, anteriore al d.m. 28 luglio 2009, secondo il quale nelle procedure di valutazione comparativa per posti di ricercatore universitario non occorrerebbe una valutazione analitica (i.e. puntuale ed individuale) dei singoli titoli e delle singole pubblicazioni, essendo viceversa sufficiente un accertamento globale e complessivo, finalizzato a verificare l’attitudine dei candidati alla ricerca scientifica.
Invero, l’art. 3, comma 2 del d.m. 28 luglio 2009 così dispone:
«Le commissioni giudicatrici di cui al comma 1 effettuano la valutazione comparativa delle pubblicazioni di cui al comma 1 sulla base dei seguenti criteri:
a) originalità , innovatività e importanza di ciascuna pubblicazione scientifica;
b) congruenza di ciascuna pubblicazione con il settore scientifico-disciplinare per il quale è bandita la procedura, ovvero con tematiche interdisciplinari ad esso correlate;
c) rilevanza scientifica della collocazione editoriale di ciascuna pubblicazione e sua diffusione all’interno della comunità scientifica;
d) determinazione analitica, anche sulla base di criteri riconosciuti nella comunità scientifica di riferimento, dell’apporto individuale del candidato nel caso di partecipazione del medesimo a lavori in collaborazione.».
Come si può facilmente constatare la disposizione richiede la valutazione di “ciascuna” pubblicazione. Detta valutazione deve, evidentemente, essere motivata, specifica e dettagliata e non esaurirsi in vuote formule descrittive, come accaduto nel caso di specie.
Rileva il Collegio che la valutazione della “consistenza complessiva della produzione scientifica del candidato, l’intensità e la continuità temporale della stessa”, ossia quella valutazione globale degli scritti del candidato che un tempo la giurisprudenza riteneva sufficiente, è oggi prescritta dal comma 3 dell’art. 3 del d.m. 28 luglio 2009, ma deve aggiungersi e seguire (in questo senso depone, nel terzo comma, l’utilizzo dell’avverbio “altresì”) alla presupposta disamina analitica di ciascuna pubblicazione, ormai necessaria per tutti i candidati.
In altri termini, le Commissioni devono innanzitutto effettuare la delibazione dei singoli titoli e delle singole pubblicazioni valutabili per ciascun candidato, indicando puntualmente gli uni e le altre; poi devono formulare la valutazione comparativa avente ad oggetto ogni singolo titolo ed ogni singola pubblicazione, in base ai parametri di giudizio fissati dagli artt. 2 e 3 del d.m. 28 luglio 2009; infine, devono pronunciarsi sul valore complessivo deicurricula e della produzione scientifica dei candidati.
Non è più consentito alle Commissioni di giungere per saltum al giudizio sintetico complessivo sul valore dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche dei candidati.
Nè a tal fine (i.e. necessità – alla stregua delle innovative previsioni contenute nel d.m. 28 luglio 2009, nell’art. 7 del bando e nel verbale n. 1/2010 – dell’elaborazione, da parte della Commissione esaminatrice, di un giudizio analitico per i singoli titoli e ciascuna pubblicazione) può considerarsi sufficiente – come sottolineato in precedenza – l’utilizzo di una griglia di valutazione – quale quella adoperata nel caso di specie a seguito della rinnovazione della procedura – recante mere descrizioni sintetiche (“scarsa”, “sufficiente”, “insufficiente”, “discreta”, “elevata”, “molto elevata”, ecc.) senza alcuna ulteriore specificazione, griglia che evidentemente non consente di comprendere l’iterlogico seguito dalla Commissione nella formulazione dei giudizi.
Nel caso in esame, la Commissione di concorso è incorsa, pertanto, nel difetto di motivazione censurato al punto sub3) del secondo ricorso per motivi aggiunti, non avendo adempiuto all’onere normativamente imposto di valutare analiticamente i titoli e gli scritti scientifici uno ad uno (con motivazione non meramente descrittiva), quantomeno per i due candidati in lite.
Va aggiunto che l’onere di valutazione analitica (e di conseguente motivazione) risulta viepiù stringente, quando la commissione di concorso intenda – come accaduto nel caso di specie – far prevalere un candidato che presenti una produzione scientifica quantitativamente inferiore ad altro candidato.
Senza che ciò configuri indebita invasione della sfera di discrezionalità riservata all’Amministrazione, il Collegio deve constatare che, nella fattispecie, l’immediato confronto dei curricula della ricorrente dr.ssa Grandone e del controinteressato dr. Simone rivela ictu oculi, in favore della prima ben 124 pubblicazioni ammesse ai fini della valutazione contro le 31 pubblicazioni del controinteressato (cfr. allegati 6 e 12 del verbale n. 2/2011).
Dalle argomentazioni espresse in precedenza discende la declaratoria di improcedibilità del ricorso introduttivo e del primo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 16 novembre 2011 per sopravvenuto difetto di interesse e l’accoglimento del secondo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 11 gennaio 2012 nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, l’annullamento degli atti gravati.
Ogni altra censura formulata da parte ricorrente resta assorbita.
Ciò comporta la rinnovazione della procedura a partire dalla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni, conformandosi a quanto statuito in motivazione e nel rispetto dei criteri fissati dal d.m. 28 luglio 2009, dall’art. 7 del bando di concorso e dal verbale n. 1/2010.
Il riesame sarà limitato ai candidati Grandone e Simone.
Il Collegio ritiene opportuno, inoltre, che la nuova valutazione sia affidata ad una Commissione avente diversa composizione, onde garantire che la rinnovata istruttoria si svolga al di fuori di qualunque condizionamento collegabile alla pregressa vicenda concorsuale (cfr. Cons. Stato, Sez. V, 16 giugno 2009, n. 3882; Cons. Stato, Sez. IV, 18 ottobre 2006, n. 6196).
Appare, invero, inopportuno demandare la nuova valutazione al medesimo organo collegiale, che è incorso nel difetto di motivazione denunciato dalla ricorrente.
Infine, in considerazione della natura, della peculiarità e della complessità della presente controversia, nonchè della qualità delle parti, sussistono gravi ed eccezionali ragioni di equità per compensare le spese di giudizio.
P.Q.M.
il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sede di Bari, Sez. I, definitivamente pronunciando sul ricorso come in epigrafe proposto, integrato da motivi aggiunti, così provvede:
1) dichiara l’improcedibilità del ricorso introduttivo e del primo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 16 novembre 2011 per sopravvenuto difetto di interesse;
2) accoglie il secondo ricorso per motivi aggiunti depositato in data 11 gennaio 2012 nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, annulla gli atti gravati.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’Autorità amministrativa.
Così deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 24 ottobre 2012 con l’intervento dei magistrati:
Corrado Allegretta, Presidente
Savio Picone, Primo Referendario
Francesco Cocomile, Referendario, Estensore
L’ESTENSORE | IL PRESIDENTE | |
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 06/12/2012
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)