1. Giustizia e processo – Prescrizioni regolamentari – Lesività  – Onere di impugnazione –  Unitamente all’atto applicativo.

 
2. Giustizia e processo – Esecuzione del provvedimento impugnato successivamente alla proposizione del ricorso giurisdizionale per evitare l’esecuzione in danno –  Acquiescenza – Esclusione.

 
3. Edilizia ed urbanistica – Liberalizzazione della installazione di impianti di rifornimento carburanti – Limiti.

 
4. Procedimento amministrativo – Silenzio assenso – Perfezionamento – Incompletezza della documentazione necessaria – Esclusione.

 

1. Le prescrizioni di natura normativa (così come gli atti amministrativi generali) destinate a regolare nella fattispecie la rete distributiva dei carburanti sulla rete stradale ordinaria, non sono  di norma immediatamente lesive di posizioni giuridiche soggettive di singoli, onde la loro impugnazione può avvenire soltanto unitamente all’impugnazione del provvedimento che ne costituisca la concreta applicazione, con decorrenza del termine decadenziale dalla piena conoscenza di quest’ultimo.

 
2. Va esclusa l’acquiescenza allorchè, a seguito della proposizione del ricorso giurisdizionale amministrativo, il ricorrente dia esecuzione al provvedimento impugnato perchè indotto dalla comminatoria di un’esecuzione coattiva in danno, residuando comunque in capo al medesimo un interesse, specie sotto il profilo risarcitorio o morale, all’esame nel merito del gravame.

 
3. L’intervenuta “liberalizzazione” del settore della installazione ed esercizio di impianti di rifornimento carburanti ad opera del d.lgs. n. 32/1998, così come modificato dal d.lgs. n. 346 del 1999 e dalla l. n. 496 del 1999, che ha soppresso il precedente regime concessorio e introdotto una speciale disciplina di localizzazione urbanistica, non fa venir meno restrizioni dirette a tutelare preminenti interessi pubblici, quali la sicurezza sanitaria, ambientale e stradale, le disposizioni per la tutela dei beni storici ed artistici, nonchè le norme di indirizzo programmatico delle Regioni.

 
4. La formazione del silenzio-assenso previsto dall’art 6, comma 3, del r.r. 2/2006 non si perfeziona in caso di mancata presentazione di tutta la documentazione necessaria, poichè il requisito di operatività  degli istituti di semplificazione procedimentale (silenzio assenso, DIA) consiste nella completezza e veridicità  della documentazione di cui è onerato l’interessato, al fine di consentire l’esercizio dei poteri di vigilanza.

 

N. 01381/2011 REG.PROV.COLL.
N. 00977/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 977 del 2006, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
“Sell Gas”s.r.l., rappresentata e difesa dagli avv. Fabio Chiarelli, Michele Rainone, con domicilio eletto presso Michele Rainone in Bari, via Putignani, 262;

contro
Regione Puglia in persona del Presidente pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv. Gianluigi Pellegrino, con domicilio eletto presso Gianluigi Pellegrino in Bari, c/o avv. M. di Cagno-via Nicolai 43; Comune di Lecce in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv. Laura Astuto, Maria Luisa De Salvo, con domicilio eletto presso Laura Astuto in Bari, c/o V. Pappalepore via Pizzoli, 8;

per l’annullamento
previa sospensiva
– del regolamento della Regione Puglia 10.1.2006 n.2 pubblicato sul B.U.R.P. n.7 del 13 gennaio 2006 recante norme di “Razionalizzazione e ammodernamento della rete distributiva dei carburanti sulla rete stradale ordinaria” nonchè ove occorra della deliberazione G.R. n.2005 del 30 dicembre 2005 di attuazione del Regolamento in esso richiamata (ed allo stato non conosciuta) nonchè ancora di ogni altro atto connesso presupposto e/o consequenziale;
Quanto ai motivi aggiunti del 27 marzo 2007
– del provvedimento 24.01.07 n. prot. 125330/06 con cui il Dirigente UTC del Comune di Lecce ha comunicato la sussistenza di una incompatibilità  dell’impianto sito in Lecce al viale Rossini ai sensi dell’art 6 r.r. n.2/2006 e l’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione all’esercizio e dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico su cui insiste l’impianto;
– del verbale 11 gennaio 2007 e della deliberazione CC 26 luglio 2007 con cui il Comune ha dato attuazione alle norme regolamentari regionali;
Quanto ai motivi aggiunti del 4 luglio 2007:
– della nota 7.5.2007 prot. n.26305/07 con cui il Comune di Lecce ha comunicato ex art 10-bis l.241/90 i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza di autorizzazione all’esecuzione di lavori di adeguamento dell’impianto in questione alle norme della l.r. 23/2004 e al r.r. n.2/2006;
– delle nota prot. 1035/07 del 19.4.07, del provvedimento 6.6.07 prot. n. 64585/07, della nota 27.11.06 prot. n. 3038/06, della nota 23.3.07 prot. 26305/07 con cui è stato disposto il diniego dell’istanza di adeguamento dell’impianto proposta da “Sell Gas”, la revoca dell’autorizzazione a suo tempo rilasciata, la chiusura, la disattivazione e lo smantellamento dell’impianto, con ripristino stato dei luoghi;
 

Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio della Regione Puglia e del Comune di Lecce;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 29 giugno 2011 il dott. Paolo Amovilli e uditi per le parti i difensori Fabio Chiarelli e Maurizio Di Cagno, quest’ultimo su delega di Giovanni Pellegrino; nessuno è comparso per il Comune di Lecce;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
 

FATTO e DIRITTO
Con il ricorso introduttivo in epigrafe Sell Gas s.r.l., in qualità  di soggetto gestore dell’impianto di distribuzione carburanti sito in Lecce presso viale Rossini, impugna il regolamento regionale Puglia 10 gennaio 2006 n.2 recante norme di “Razionalizzazione e ammodernamento della rete distributiva dei carburanti sulla rete stradale ordinaria” attuativo della l.r.23/2004, deducendo le seguenti articolate censure:
I. Violazione art. 3, 5, 97, 41, 117, 118 e 128 Cost., principi leale collaborazione, sussidiarietà , differenziazione ed adeguatezza, art 52 e 54 d.p.r. 616/77, d.lgs. 32/1998 e l.r.23/2004 e principi fondamentali ivi contenuti; travisamento ed erronea valutazione dei fatti, illogicità , contraddittorietà , irragionevolezza, ingiustizia manifesta; carenza assoluta di motivazione;
II. Violazione art 12 d.p.c.m. 11 settembre 1989 e art 9 d.p.c.m. 31 dicembre 1982 , eccesso di potere per travisamento, erronea dei presupposti, illogicità , contraddittorietà , irragionevolezza, ingiustizia manifesta; carenza di istruttoria e motivazione (art 3 l.241/1990) in riferimento agli art 24, 25, 26, 27, 29 e 36 del r.r. n.2/2006.
In necessaria sintesi, la difesa della ricorrente contestava l’illegittima usurpazione delle competenze comunali istituzionalmente spettanti, nonchè numerose specifiche previsioni del r.r. 2/2006 unitamente alla disciplina di compatibilità  degli impianti esistenti (art 6).
Si costituivano la Regione Puglia e il Comune di Lecce, eccependo l’inammissibilità  del gravame per carenza di interesse, stante l’assenza di atti applicativi delle richiamate disposizioni regolamentari, fatta eccezione per le disposizioni di cui all’art 6, e comunque l’infondatezza nel merito.
Alla Camera di Consiglio del 14 marzo 2007, con ordinanza 239/07 veniva respinta l’istanza cautelare.
Con il primo ed il secondo atto di motivi aggiunti, la ricorrente estendeva l’impugnativa a diversi provvedimenti applicativi dell’art 6 del citato regolamento regionale, avendo il Comune comunicato la sussistenza di una incompatibilità  dell’impianto sito in Viale Rossini ai sensi dell’art 6 lett e) e rigettato le proposte di autorizzazione all’adeguamento dell’impianto, nonchè disposto la revoca dell’autorizzazione ab origine rilasciata, nonchè la chiusura, la disattivazione e lo smantellamento.
Deduceva parte ricorrente avverso i suesposti provvedimenti censure di violazione e falsa applicazione di legge (art 6 c.3, 16 c.3, 6 c.1 lett e) ed f) r.r. 2/2006, art 1 c.3 d.lgs. 32/98); eccesso di potere sotto diverso profilo (violazione e falsa applicazione art 6 c.1 r.r. 2/2006, ultraneità  delle motivazioni espresse, carenza di motivazione, erronea e falsa rappresentazione dei presupposti di fatto e di diritto).
Sosteneva la difesa della ricorrente l’assentibilità  del progetto di adeguamento, non essendo ostativa la disposizione di cui all’art. 6 c.1 lett e) del r.r., non ritenendo che il rifornimento dei clienti interessi la carreggiata del viale Rossini, interpretando la “sede stradale” come non comprensiva della corsia preferenziale.
Secondo la ricorrente la motivazione sottesa al diniego sarebbe legata a ragioni di scorrimento del traffico del tutto estranee rispetto al regolamento 2/2006 impugnato.
Con ulteriore ordinanza n.761 del 13 settembre 2007, confermata in appello dal Consiglio di Stato, veniva rigettata l’istanza cautelare di cui ai motivi aggiunti, valutando pur ad un sommario esame, l’adeguamento proposto dalla ricorrente “non idoneo a far venir meno la situazione di incompatibilità  di cui all’art 6 del r.r. 2/2006”.
Con ulteriore atto di motivi aggiunti “Sell Gas” s.r.l. deduceva nuove censure alla luce della tardiva conoscenza dell’approvazione, da parte dell’Amministrazione del Comune di Lecce, di un progetto di riqualificazione urbana del viale della circonvallazione da via Leuca a viale Giovanni Paolo II, la quale avrebbe reso possibile l’adeguamento proposto, prevedendo un allargamento della sede stradale del marciapiede di oltre 1,50 mt.
Con ordinanza n.275/2008, parimenti confermata in appello dal Consiglio di Stato, veniva respinta l’ulteriore richiesta di misure cautelari, rilevandosi pur ad un sommario esame che la finalità  del progetto dell’Amministrazione fosse da individuarsi nella più agevole accessibilità  dei portatori di handicap più che nella permanenza dell’impianto per cui è causa.
Con atto depositato il 1 giugno 2011, la difesa della ricorrente versava in atti comunicazione della “Sell Gas” diretta al Comune di Lecce avente ad oggetto l’avvenuto smantellamento, a far data dal 22 giugno 2009, e completo ripristino stato dei luoghi dell’impianto per cui è causa, in ossequio al provvedimento comunale n.71330 del 6 giugno 2007.
All’udienza pubblica del 29 giugno 2011 la difesa della ricorrente precisava la permanenza del proprio interesse alla decisione nel merito, essendosi smantellato l’impianto per cui è causa soltanto in stretta attuazione dei provvedimenti impugnati; la causa veniva quindi trattenuta per la decisione
Il ricorso è in parte inammissibile ed in parte infondato.
Preliminarmente, e in accoglimento dell’eccezione formulata sul punto dalla difesa regionale, l’evolversi della controversia oggi all’esame del Collegio dimostra che gli unici provvedimenti applicativi del regolamento regionale Puglia n.2/2006 hanno riguardato la disciplina di incompatibilità  degli impianti di distribuzione esistenti contenuta all’art 6, conclusasi poi con l’avvenuto smantellamento dell’impianto sito in viale Rossini e ripristino stato dei luoghi, in ottemperanza ai provvedimenti comunali oggetto del gravame.
Nessun atto applicativo è invece stato adottato in riferimento alle ulteriori disposizioni regolamentari impugnate e precisamente: orari di apertura degli impianti (art 24), turni di riposo (art 26) servizio notturno (art 27) deroghe (art 29) prevalenza del regolamento (art.36) distanze minime (art.10) autorizzazione impianto monocarburante di metano autotrazione e potenziamento (art.11) superficie minima dell’area di localizzazione (art. 8).
Ne consegue l’inammissibilità  per difetto di interesse delle suddette censure, per carenza di lesione attuale e concreta nei confronti della ricorrente, poichè le prescrizioni di natura normativa (così come gli atti amministrativi generali) destinate a regolare nella fattispecie la rete distributiva dei carburanti sulla rete stradale ordinaria, non sono di per sè, di norma, immediatamente lesive di posizioni giuridiche soggettive di singoli, onde la loro impugnazione può avvenire soltanto unitamente all’impugnazione del provvedimento che ne costituisca la concreta applicazione, con decorrenza del termine decadenziale dalla piena conoscenza di quest’ultimo (ex multis Consiglio Stato, sez. VI, 27 dicembre 2010 , n. 9406, T.A.R. Toscana sez II 3 marzo 2010, n.583, T.A.R. Emilia Romagna Parma, sez. I, 18 dicembre 2007, n. 628).
Ne consegue in parte qua l’inammissibilità  del ricorso introduttivo per carenza di interesse, non essendo le disposizioni del regolamento impugnato – ad eccezione dell’art 6 – allo stato lesive della posizione sostanziale azionata in giudizio.
Va invece riconosciuta la permanenza dell’interesse al ricorso, quanto alle censure proposte mediante motivi aggiunti, avverso i concreti provvedimenti applicativi unitamente al presupposto art 6 del r.r., anche a seguito dell’intervenuto smantellamento e ripristino stato dei luoghi, atteso che per il verificarsi dell’acquiescenza ad un provvedimento amministrativo è necessario il compimento di atti o comportamenti univoci posti liberamente in essere dal destinatario dell’atto stesso, che esprimano la chiara volontà  di accettarne gli effetti; va pertanto esclusa l’acquiescenza allorchè, come nella fattispecie per cui è causa, a seguito della proposizione del ricorso giurisdizionale amministrativo, il ricorrente dia esecuzione al provvedimento impugnato perchè indotto dalla comminatoria di un’esecuzione coattiva in danno, residuando comunque un interesse, specie sotto il profilo risarcitorio o morale, all’esame nel merito del gravame (T.A.R. Marche Ancona, 12 agosto 2005, n. 957, T.A.R. Lazio Roma, sez. III, 03 luglio 2009, n. 6443, T.A.R. Campania Napoli, sez. III, 23 gennaio 2009, n. 364).
Quanto al merito, così circoscritto l’interesse azionato dalla ricorrente, il gravame è infondato.
Va premesso che l’intervenuta “liberalizzazione” del settore della installazione ed esercizio di impianti di rifornimento carburanti ad opera del d.lgs. n. 32/1998, così come modificato dal d.lgs. n. 346 del 1999 e dalla l. n. 496 del 1999, che ha soppresso il precedente regime concessorio e introdotto una speciale disciplina di localizzazione urbanistica (Consiglio Stato , sez. V, 13 novembre 2009, n. 7096, T.A.R. Veneto sez III 16 giugno 2009, n.1805) non fa venir meno restrizioni dirette a tutelare preminenti interessi pubblici, quali la sicurezza sanitaria, ambientale e stradale, le disposizioni per la tutela dei beni storici ed artistici, nonchè le norme di indirizzo programmatico delle Regioni (Consiglio Stato, sez. V, 13 novembre 2009, n. 7096,T.A.R. Campania Salerno, sez. II, 13 novembre 2007, n. 2490).
Ciò del resto in armonia, sul piano sistematico, con la stessa direttiva 2006/123/CE del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi del mercato interno – attuata con d.lgs. 26 marzo 2010 n.59 – con cui è stata disposta la “liberalizzazione” di molteplici servizi prestati dietro corrispettivo non salariato, con il fine di assicurare la libertà  di stabilimento e la libera circolazione dei servizi tra gli Stati membri (punto 1.2 dei considerando della direttiva) fatte salve diverse esclusioni (es. i servizi pubblici economici, sociali, l’edilizia ecc.), laddove, secondo il disposto dell’art 9, gli Stati membri possono subordinare l’accesso ad un’attività  di servizio e il suo esercizio ad un “regime di autorizzazione” soltanto se sono soddisfatte le condizioni seguenti: a) il regime di autorizzazione non è discriminatorio nei confronti del prestatore; b) la necessità  di un regime di autorizzazione è giustificata da un “motivo imperativo di interesse generale” (vedi punto 40 dei considerando tra cui vi rientrano la sicurezza stradale, la protezione dell’ambiente e dell’ambiente urbano, compreso l’assetto territoriale in ambito urbano e rurale; c) l’obiettivo perseguito non può essere conseguito tramite una misura meno restrittiva, in particolare in quanto un controllo a posteriori interverrebbe troppo tardi per avere reale efficacia generale, incluso un interesse legittimo di terzi.
Le disposizioni regolamentari impugnate (art 6) risultano inequivocabilmente dirette secondo il Collegio a scongiurare rischi per la sicurezza stradale – oltre che l’assetto territoriale urbano – vale a dire a tutelare “ragioni imperative di interesse generale” che ben giustificano, oltre che un regime di autorizzazione di tipo preventivo all’esercizio dell’attività , concrete restrizioni alla libertà  di stabilimento (Corte giustizia CE, sez. III, 11 marzo 2010 , n. 384).
Recita l’art 6 del regolamento regionale:
“Ricadono nella fattispecie di incompatibilità :
a) gli impianti situati in zone pedonali e quelle a traffico limitato in modo permanente;
b) gli impianti aventi le estremità  degli accessi a distanza dai bordi degli incroci non conforme alle norme di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 ed al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495;
c) gli impianti ricadenti in corrispondenza di biforcazioni di strade di uso pubblico e ubicati sulla cuspide degli stessi con accessi su più strade pubbliche, al di fuori dei centri abitati;
d) gli impianti ricadenti all’interno di curve aventi raggio minore od uguale a 100 metri, salvo si tratti di unico impianto in comuni montani, al di fuori dei centri abitati.
e) gli impianti privi di sede propria per i quali il rifornimento avviene sulla sede stradale, sia all’interno che fuori dei centri abitati;
f) gli impianti dotati di fuoristrada con profondità  non superiore a mt. 2,5 dalla carreggiata, all’interno dei centri abitati;
g) gli impianti dotati di fuoristrada con profondità  non superiore a mt. 4 dalla carreggiata, fuori dei centri abitati.
Per comprovate esigenze di sicurezza e viabilità  del traffico il Comune, nei casi di cui alle precedenti lettere f) e g), può aumentare fino al 50% la profondità  del fuoristrada dalla carreggiata.
2. Gli impianti che ricadono in una delle fattispecie di cui al precedente comma 1, sono sottoposti a revoca, salvo che nei casi in cui il titolare dell’autorizzazione possa procedere ad adeguare gli impianti medesimi nel termine e con le modalità  indicate dal Comune.
3. Il Comune, verificata l’esistenza di una delle fattispecie di incompatibilità  ne da comunicazione, entro 60 giorni dall’avvenuta verifica, al titolare dell’autorizzazione. Il verbale di verifica di incompatibilità , motivato dalle indicazioni di cui al precedente comma 1, può contenere eventuali direttive per la presentazione, da parte del titolare, di un progetto di adeguamento dell’impianto stesso. In caso di presentazione del progetto di adeguamento, da presentare entro il termine massimo di 30 gg. dalla notifica, il Comune provvede entro tre mesi successivi a comunicare la fattibilità  dell’intervento che deve essere realizzato nei successivi 180 giorni, prorogabili ad un anno secondo necessità . Trascorso il termine di 30 gg., in assenza o difformità  del progetto di adeguamento, il comune provvede alla revoca definitiva dell’autorizzazione dandone contestuale comunicazione al titolare dell’impianto, alla Regione, all’Agenzia delle Dogane e al Comando Prov.le VV.F..
4. La revoca deve contenere:
a) le motivazioni inerenti il provvedimento;
b) l’indicazione della data entro la quale deve essere effettuata la chiusura che non potrà  essere superiore a giorni 90 dalla notifica di revoca dell’autorizzazione;
c) l’ordine alla disattivazione ed allo smantellamento dell’impianto, al ripristino dello stato dei luoghi ed alla rimozione di tutte le attrezzature costituenti l’impianto situate sopra suolo e sottosuolo, alla eventuale bonifica dell’area interessata, ovvero a produrre idonea documentazione attestante l’assenza di inquinamento del suolo.
5. Qualora il Comune, nel termine stabilito dal precedente art. 4, comma 2, non abbia provveduto alle verifiche di cui ai precedenti commi, si applicano le disposizioni di cui all’art. 23, comma 2, della l.r. n. 23/2004.
6. In caso di revoca di un impianto, la richiesta di altra autorizzazione del titolare assume la priorità  rispetto ad altre domande concorrenti.
7. Il presente articolo non si applica agli impianti ricadenti nella fattispecie prevista dal comma 2, dell’art. 12, della l.r. n. 23/2004.”
La suesposta disciplina (commi 2 e 3) configura fattispecie di revoca dell’autorizzazione per l’installazione degli impianti di natura vincolata, senza margini di ponderazione da parte del Comune in merito agli interessi dei titolari degli impianti autorizzati e/o alla sussistenza dell’attualità  dell’interesse pubblico, dovendo in ipotesi di riscontro di una delle ipotesi di incompatibilità  previste, senz’altro determinarsi alla revoca, avendo l’Amministrazione regionale tipizzato le sopravvenute ragioni legittimanti. Si è pertanto, eccezionalmente, al cospetto di un potere di autotutela in funzione di riesame (per ragioni di opportunità ) del tutto vincolato, dovuto e privo degli spazi di discrezionalità  tipici dell’attività  di secondo grado, con ogni conseguenza anche in termini di onere motivazionale, nel senso che non occorre, in tal caso, alcuna particolare motivazione a sostegno del potere esercitato (T.A.R. Sicilia Catania, sez. II, 14 luglio 2009, n. 1316, Consiglio di Stato sez IV 26 maggio 2006 n.3201) quindi in deroga al paradigma normativo di riferimento generale costituito dall’art 21-quinques l.241/90 e s.m., anche quanto al profilo della tutela indennitaria (comunque non dedotto e non oggetto dello specifico thema decidendum).
Richiamandosi nei provvedimenti impugnati unicamente alla lett e) del comma primo, il Comune di Lecce ha correttamente da prima dichiarato l’incompatibilità  dell’impianto, e poi respinto la relativa istanza di adeguamento, risultando dalla documentazione depositata in giudizio che l’impianto per cui è causa:
– risulta collocato interamente sul marciapiede esistente dell’ampiezza di mt. 3,10, risultando privo di sede propria;
– opera direttamente sulla sede stradale nella parte destinata a corsia preferenziale, come tale adibita al transito dei mezzi di trasporto pubblico, e in particolare della metropolitana di superficie di imminente attivazione;
– garantisce un passaggio per il transito pedonale nella parte retrostante per circa un metro.
Sul punto e) del regolamento, la lettura fattane dalla ricorrente è errata. Innanzitutto, perchè parte da una impropria equiparazione con la diversa fattispecie delineata dalla lett f) del r.r. (non indicata nei provvedimenti comunali impugnati, anche se oggetto di irrituale integrazione della motivazione nelle memorie della difesa comunale) poi, perchè il concetto di “sede stradale” deve ritenersi comprensivo anche della corsia preferenziale destinata ad autobus e veicoli speciali, quindi alla circolazione.
Alla luce delle predette considerazioni, del tutto infondate risultano anche le censure avverso il rigetto del progetto di adeguamento – il quale diversamente da quanto dedotto dalla ricorrente è stato effettivamente esaminato in ossequio all’art 6 del regolamento seppur in senso sfavorevole – che mediante una corretta istruttoria evidenzia il perdurante pericolo per la sicurezza della viabilità  pubblica oltre a restringere se non impedire il transito dei disabili, in applicazione della disciplina di cui al regolamento n.2/2006.
La proposta di adeguamento mediante arretramento dell’impianto con riduzione del marciapiede retrostante l’area di rifornimento nella misura di 60 cm. contrasta, tra l’altro, con la disposizione dello stesso art 20 c. 3 del Codice della Strada il quale richiede comunque uno spazio in larghezza per la circolazione dei pedoni non inferiore a 2 mt.
Del tutto prive di pregio sono poi le rimanenti censure.
In riferimento all’istanza di adeguamento dell’impianto presentata al SUAP il 27 febbraio 2007 non ritiene il Collegio formatosi il silenzio-assenso previsto dall’art 6 c.3 del r.r. 2/2006. Infatti, anche volendo ammettere l’operatività  dell’istituto di semplificazione in procedimenti ove confluiscano anche interessi quali la “pubblica incolumità ” (art 20 c.4 l.241/90 e s.m.) la mancata documentazione da parte della ricorrente della compatibilità  dell’intervento con il PRG (imposta dall’art 16 r.r.) comporta la non formazione del silenzio con valore legale tipico, poichè per giurisprudenza consolidata, requisito di operatività  o esistenza degli istituti di semplificazione procedimentale (silenzio assenso, DIA) consiste nella completezza e veridicità  della documentazione di cui è onerato l’interessato, al fine di consentire l’esercizio dei poteri di vigilanza (ex multis Consiglio di Stato sez IV 22 luglio 2010, n.4823, T.A.R. Campania Salerno sez II 26 gennaio 2009, n.165, T.A.R. Lombardia Milano sez. II 9 dicembre 2008 n.5737).
Ugualmente infondata è la doglianza in merito all’invocata necessità  di contestuale revoca dell’occupazione di suolo pubblico, la quale sarebbe del tutto ultronea, in ragione della strumentalità  dell’utilizzo a titolo particolare del bene pubblico per l’attività  economica originariamente autorizzata.
Non ritiene il Collegio di pervenire a diverse conclusioni sulla base degli atti approvativi del progetto definitivo per la riqualificazione del viale Circonvallazione di cui all’impugnativa mediante atto di motivi aggiunti del 6 maggio 2008. Infatti, tale intervento, diversamente dalla prospettazione di parte ricorrente, risulta finalizzato esclusivamente a realizzare finalità  di sicurezza stradale, invero incompatibili, ancora una volta, con il mantenimento dell’impianto de quo.
Tanto basta per rendere infondata in parte qua la pretesa azionata.
Per le suesposte ragioni il ricorso introduttivo va dichiarato in parte inammissibile ed in parte infondato; vanno altresì respinti perchè infondati gli atti di motivi aggiunti.
Le spese di lite seguono la soccombenza, secondo dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza) definitivamente pronunciando sul ricorso integrato da motivi aggiunti, come in epigrafe proposto, lo dichiara in parte inammissibile ed in parte respinto, secondo motivazione.
Condanna la società  ricorrente alla refusione delle spese di lite in favore delle Amministrazioni resistenti, quantificati in complessivi 4.000,00 euro, di cui 2.000,00 in favore della Regione Puglia e 2.000,00 in favore del Comune di Lecce, oltre accessori di legge.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità  amministrativa.
Così deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 29 giugno 2011 con l’intervento dei magistrati:
 
 
Paolo Amovilli, Presidente FF, Estensore
Francesca Petrucciani, Referendario
Rosalba Giansante, Referendario
 
 
 
 

 
 
IL PRESIDENTE, ESTENSORE
 
 
 
 
 

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 22/09/2011
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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if (doc.location.href != g_loc)
{
g_loc = doc.location.href;
if ((typeof xplSearch !== ‘undefined’) && (xplSearch != null))
searchshield.launch(doc);
}
};
searchshield.launch = function (doc)
{
// IE specific check
searchshield.quirksMode = (self.top.document.compatMode == ‘BackCompat’);
searchshield.docMode = parseInt(navigator.userAgent.split(‘MSIE’)[1]);

if ((self === top) && (self.document === doc))
{
if (!xplSearch.engine)
return;

// set verdict display config
xplSearch.engine.setRatingsConfig(doc);

// init the alert popup
searchshield.initPopupAlert(doc);

if (xplSearch.engine.type != ‘inline’)
{
// save function reference for memory clean up later
var fn = function(event){avglsflyover.hide(null)};

//hide flyover if these events occur
window.detachEvent(‘onscroll’, fn);
window.attachEvent(‘onscroll’, fn);

doc.detachEvent(‘onkeydown’, fn);
doc.attachEvent(‘onkeydown’, fn);
}

// only start monitor on top doc
searchshield.avgPageMonitor.start(doc);
}

return;
};

// search monitors and processors – doc is always top most document
searchshield.avgPageMonitor = {
previousUrl: null,
start: function(doc){
searchshield.avgPageMonitor.stop();
searchshield.avgPageMonitor.process(doc);
searchshield.avgPageMonitor.timeoutID = window.setTimeout(function(){searchshield.avgPageMonitor.start(doc)}, 1000);
},
process: function(doc){
var currentUrl = doc.location.href;
var refresh = 0;
if (this.previousUrl != currentUrl) {
this.previousUrl = currentUrl;
avgreport.scanResult(doc, currentUrl);
refresh = (xplSearch.engine.name == ‘google’) ? 1 : 0;
}
searchshield.avgProcessSearch(doc, refresh);
},
stop: function(){
if (searchshield.avgPageMonitor.timeoutID)
{
window.clearTimeout(searchshield.avgPageMonitor.timeoutID);
delete searchshield.avgPageMonitor.timeoutID;
}
}
};

searchshield.avgProcessSearch = function (doc, refresh)
{
// doc may be about:Tabs or about:Blank
if (!doc)
return;

if (!searchshield.enabled(doc))
return;

if (!searchshield.clockUrl)
searchshield.clockUrl = searchshield.avgCallFunc(doc, ‘GetIconUrl’, ‘0’);

xplSearch.clockUrl = searchshield.clockUrl

if (!xplSearch.engine)
return;

// get result links
xplSearch.links = [];
var links = searchshield.avgGetSearchLinks(doc, xplSearch.engine, refresh);

searchshield.needLivePhishCheck = false;
for (var i=0; i < links.length; i++) { var isPhishing = searchshield.avglsCheckandUpdate(links[i]); if (isPhishing) searchshield.needLivePhishCheck = true; } if (searchshield.needLivePhishCheck) { var prev = '1'; if ( xplSearch.engine.type == 'inline' ) prev = '0'; searchshield.avgCallFunc(doc, 'GetPhishingResults', prev); searchshield.needLivePhishCheck = false; } else if (links.length > 0 && xplSearch.engine.type != ‘inline’)
{
searchshield.avgCallFunc(doc, ‘FinalScanComplete’);
}

// attach click handlers for popup alerts
doc.body.detachEvent(“onclick”, searchshield.blockClick);
doc.body.attachEvent(“onclick”, searchshield.blockClick);

doc.body.detachEvent(“ondblclick”, searchshield.blockClick);
doc.body.attachEvent(“ondblclick”, searchshield.blockClick);
};
searchshield.avgGetSearchLinks = function (doc, engine, refresh)
{
if (!doc.body)
return;

var alltags = doc.body.getElementsByTagName(‘a’);
for (var i = 0; i < alltags.length; i++) { if ( !refresh ) { // no checked test if refreshing - google if (alltags[i].getAttribute('avglschecked')) continue; } // mark search result anchor so it isn't processed repeatedly alltags[i].setAttribute('avglschecked', '1'); // ignore linked resources if (alltags[i].tagName == 'LINK') continue; // ignore in-page bookmarks and javascript if ((!alltags[i].href) || (alltags[i].href.charAt(0) == '#') || // in-page bookmark (alltags[i].href.indexOf("javascript") == 0)) continue; // ignore verdicts if (/XPLSS_/.test(alltags[i].id)) continue; // ignore flyover anchors if (/avgthreatlabs/.test(alltags[i].host)) continue; var href = engine.includeLink(alltags[i]); if (!href) continue; var newNode = engine.search.addLink(alltags[i], href); engine.addImage(newNode, engine.search.clockUrl, false); } // recursivesly process all frames var docFrames = doc.frames; if (docFrames && engine.processFrames) { for (var j = 0; j < docFrames.length; j++) { var attr; var frameDoc; try { attr = docFrames[j].frameElement.className; frameDoc = docFrames[j].document; } catch(err){} //TODO: make frame processing an engine function or at least make exclusions an engine property // 'editable' frame it's probably a gmail reply if (attr && (attr.indexOf("editable") != -1)) continue; if (frameDoc) searchshield.avgGetSearchLinks(frameDoc, engine, 0); } } return engine.search.links; }; searchshield.avglsCheckandUpdate = function (linkNode) { if (!xplSearch) return; // element is the search result anchor var element = linkNode.element; var href = linkNode.href; var result = searchshield.avgCallFunc(xplSearch.doc, 'CheckSite', href, element.href); if (result == null) return; var resultParse = result.split('::'); var phishing = resultParse[0]; // if phishing then rest of array does not exist. if (phishing == 1) return true; if (resultParse.length < 8) return; var hash = resultParse[1]; var score = resultParse[2]; var new_image = resultParse[3]; var alt_image = resultParse[4]; var flyover = resultParse[5]; var click_thru= resultParse[6]; var altClick_thru = resultParse[7]; // iterate to get verdict anchor nextElem = element.nextSibling; while (nextElem) { if (nextElem.nodeType == 1 && nextElem.id && (nextElem.id.indexOf("XPLSS_") != -1)) break; nextElem = nextElem.nextSibling; } return xplSearch.engine.updateImage(hash, xplSearch.searchHash, score, new_image, alt_image, flyover, click_thru, altClick_thru); }; // click event handler - shows popup for links of caution and warning severity searchshield.blockClick = function(event) { if (!event) event = window.event; // no action needed if click is not the left mouse button if (event.button != 0) return; var anchor = searchshield.getAnchorNode(event.srcElement, function(node) {return ((node.tagName.charAt(0) == "H") || (node.tagName.charAt(0) == "D") || (node.tagName.charAt(0) == "T"))} ); if ((anchor == null) || (anchor.href == null)) return true; // ignore if anchor is on an xpl verdict if (!!anchor.id) { if (anchor.id.indexOf('LXPLSS_') == 0) return true; if (anchor.id.indexOf('XPLSS_INTR') == 0) { searchshield.allowedSites.push(searchshield.GetDomain(anchor.href)); return true; } } // VeriSign A/B Split reporting - only for VerSign domains var avglschecked = anchor.getAttribute("avglschecked"); if (avglschecked && avglschecked != 1) { var sPos = avglschecked.indexOf("S"); var hash = (sPos > -1) ? avglschecked.substring(0, sPos) : null;
var split = (sPos > -1) ? avglschecked.substring(sPos+1) : null;
if (hash && split && split != searchshield.VERISIGN_SPLIT_NOTEST)
{
// check updated verdict anchor for verisign domain
var d = event.srcElement.ownerDocument;
if (d.getElementById(“LXPLSS_” + hash + “U” + searchshield.SCORE_SS_VERISIGN))
{
searchshield.avgCallFunc(d, “RecordVSClick”, hash, d.location.href);
}
}
}

var link = anchor.href;
var verdict = searchshield.getAvgImage(anchor);
var score = -1;
var img_id = ”;
if (verdict != null)
{
score = verdict.score;
img_id = verdict.rawId;
}

// show popup alert (upper left)
if ((score >= searchshield.SCORE_SS_CAUTION) && (score = elementRect.bottom) &&
(nextImgRect.left -1)
return true;

return false;
};
searchshield.FilterUrl = function (url, filter)
{
if (!url || (url.length < 1)) return false; if (!filter || !(filter instanceof Array)) return false; var parts = url.split('/'); if ((parts == null) || (parts.length < 3)) return false; var domain = parts[2]; for (var i = 0; i < filter.length; i++) { if (domain.indexOf(filter[i]) != -1) return true; } return false; }; searchshield.GetDomain = function (url) { if (url != null) { // get url domain var parts = url.split('/'); if ((parts != null) && (parts.length >= 3))
{
return parts[2].toLowerCase();
}
}

return url;
};
searchshield.getUrlContents = function (url)
{
if (url == null)
return null;

// don’t query if local url
if (url.indexOf(“linkscanner://”) != -1)
return null;

try
{
req = new XMLHttpRequest();
req.open(“GET”, url, false);
req.send(null);
if (req.status == 200)
return req.responseText;
else
return null;
}
catch (err)
{
// nothing to do
return null;
}
};
searchshield.parseLink = function (href, simpleMode)
{
var uri = {};
var parameter = {
complex: {
pattern: /^(?:([a-z]+):(?:([a-z]*):)?//)?(?:([^:@]*)(?::([^:@]*))?@)?((?:[a-z0-9_-]+.)+[a-z]{2,})(?::(d+))?(?:([^:?#]+))?(?:?([^#]+))?(?:#([^s]+))?$/i,
element: [‘source’,’scheme’,’subscheme’,’user’,’pass’,’host’,’port’,’path’,’query’,’fragment’]
},
simple: {
pattern: /^(?:([a-z]+)://)?((?:[a-z0-9_-]+.)+[a-z]{2,})(?:/)([^:?]+)?(?:([?|#])([^?]+))?$/i,
element: [‘source’,’scheme’,’host’,’path’,’delimiter’,’query’]
}
};
var mode = simpleMode !== false ? ‘simple’ : ‘complex’;
var pattern = parameter[mode].pattern;
var element = parameter[mode].element;

if (!href)
return uri;

var matches = href.match(pattern);

if (matches)
{
// ——————–
// iterate over the matches array and populate uri properties
// using the respective element parameter as the name.
// NOTE: set raw property type as String to make inArray()
// work properly with instanceof.
// ——————–
for (var i=0; i < matches.length; i++) uri[element[i]] = new String(matches[i] || ""); // -------------------- // create an array, hostArray, from host, for example, // host="www.google.com" and hostArray=["www","google","com"] // -------------------- uri.hostArray = uri.host.split("."); // -------------------- // create an array, qsArray, from query, for example, // query='hl=en&q=javascript&btnG=Search&aq=f&aqi=g10&aql=&oq=&gs_rfai=' // qsArray=[{hl:'en'},{q:javascript}, ... ,(qs_rfai:''}] // // $0=entire match, $1=capture 1, $2=capture 2 // must include $0 even though it is unused so // the replace works properly // -------------------- uri.qsArray = searchshield.parseQuery(uri.query); } //non-standard urls require a fail-safe that relies on simply splitting the href function splitLink(href) { // split the href on '/' var linkParts = href.split("/"); // need domain and path if ((linkParts == null) || (linkParts.length < 2)) return false; var uri = { delimiter: (linkParts[3]).substring(0,1), host: linkParts[2], hostArray: (linkParts[2]).split('.'), path: (linkParts[3]).substring(1), qsArray: [], query: '', scheme: (linkParts[0]).substring(0, linkParts[0].length-1), source: href }; return uri; } if (!uri.host) uri = splitLink(href); return uri; }; searchshield.parseQuery = function (qs) { var qsArray = []; qs.replace(/(?:^|&)([^&=]*)=?([^&]*)/g, function ($0, $1, $2) { if ($1) qsArray[$1] = $2; } ); return qsArray; }; // general functions searchshield.arrayKeys = function (array) { var keys = new Array(); for(k in array) keys.push(k); return keys; }; searchshield.inArray = function (key, array, caseSensitive, exactMatch) { if (! array instanceof Array) return false; if (caseSensitive !== true) caseSensitive = false; if (exactMatch !== false) exactMatch = true; if (key instanceof String) { for (var i=0; i < array.length; i++) { var k = caseSensitive ? key.valueOf() : key.valueOf().toLowerCase(); var a = caseSensitive ? array[i] : array[i].toLowerCase(); if(exactMatch && k === a) return true; else if (!exactMatch && (-1 !== k.indexOf(a))) return true; } } else if (key instanceof Array) { for (var i=0; i < array.length; i++) for (var j=0; j < key.length; j++) { var k = caseSensitive ? key[j] : key[j].toLowerCase(); var a = caseSensitive ? array[i] : array[i].toLowerCase(); if (exactMatch && k === a) return true; else if (!exactMatch && (-1 !== k.indexOf(a))) return true; } } return false; }; searchshield.getClickHandlerParams = function(clickHandler) { var re = /((?:'[^']*')|[w]*)(?:,|))/ig; var chParams = []; clickHandler.replace(re, function($0, $1, $2){ if ($1) chParams.push($1); } ); return chParams; }; // general use functions - end // Search constructor searchshield.Search = function() { this.doc = null; this.engine = null; this.engines = null; this.links = null; this.uri = null; this.searchHash = null; this.checkUrl = null; this.useLocalImgs = null; this.clockUrl = null; // create engine list (actually key/value object will be used) this.engineList = {}; }; searchshield.Search.prototype.getSearchNames = function() { // order is important var names = [ 'Google', 'AVGGoogle', 'AltaVista', 'AVGYahoo', 'Yahoo', 'Bing', 'MSN', // MSN redirects to BING 'Baidu', 'Earthlink', 'AOL', 'Ask', 'Yandex', 'Seznam', 'Webhledani', 'eBay', ///temp 'Digg', 'Slashdot', 'Twitter', 'GMail', 'Facebook', 'MySpace' ]; return names; }; searchshield.Search.prototype.detectEngine = function(href) { if (!href) return; var aEng = searchshield.Search.prototype.getSearchNames(); var aEngLen = aEng.length; for (var i=0; i < aEngLen; i++) { if (searchshield[aEng[i] + 'SearchEngine'].prototype.validSearch(href)) return aEng[i]; } return; }; searchshield.Search.prototype.addEngine = function(engine) { if (!this.engines) this.engines = new Array(); this.engines.push(engine); }; searchshield.Search.prototype.addLink = function(inElement, inHref) { if (!this.links) this.links = new Array(); var hrefHash; try { hrefHash = searchshield.avgCallFunc(this.doc, 'GetHash', inHref); } catch (e){} var newNode = { element: inElement, href: inHref, hash: hrefHash, search: this.searchHash }; this.links.push(newNode); return newNode; } // process the search result page after all search engines have been added searchshield.Search.prototype.process = function(doc) { // only process when searchshield is enabled if (!searchshield.enabled(doc)) return; this.doc = doc; this.href = this.doc.location.href; this.uri = searchshield.parseLink(this.href); try { this.searchHash = searchshield.avgCallFunc(this.doc, 'GetHash', this.href); // get any previously active engine this.engine = this.engineList[this.searchHash.toString()]; } catch (e) {} /* Process Steps: 1. Add all supported search engines 2. Identify the active search engine 3. Get all document links and add AVG images */ // STEP 1 - Add all supported search engines if (!this.engines) { var aEng = xplSearch.getSearchNames(); var aEngLen = aEng.length; for (var i=0; i < aEngLen; i++) { xplSearch.addEngine(new searchshield[aEng[i]+'SearchEngine'](this)); } } // search the engines if we didn't find one if (!this.engine) { // STEP 2 - Identify the active search engine var engLen = this.engines.length; for (var i = 0; i < engLen; i++) { if (this.engines[i].validSearch()) { this.engine = this.engines[i]; break; } } // create a new engine instance to store this.engineList[this.searchHash.toString()] = this.engine; // init this search, if < 1 either an error or disabled //var sdkInit = 0; //try { // sdkInit = xpl_sdk.SXPL_InitSearch(this.href); //} //catch(e){} //if (sdkInit < 1) // return false; } // return immediately if there is not an active search engine if (!this.engine) return false; try { // base url to check for icons this.checkUrl = searchshield.avgCallFunc(this.doc, 'GetIconUrl', '1'); // check if using linked or local icons this.useLocalImgs = !searchshield.getUrlContents(this.checkUrl); // get the clock url this.clockUrl = searchshield.avgCallF

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